Non temete, milady.
Anche se, in verità, imbattersi nella pioggia per un cavalier errante non è affatto cosa disdicevole.
Spesso la pioggia, nell'ideale cortese ed avventuroso, nasconde simboli e significati particolarissimi.
Il più delle volte, ad udire il mio cantore di corte, la pioggia segna sempre l'avvento di madonna Avventura.
Molti romanzi poi cominciano proprio con la pioggia battente in una radura o su una lussureggiante foresta.
Ad esempio, si dice piovesse il giorno che segnò il primo incontro tra Tristano ed Isotta.
E fu sempre un giorno bagnato da un acquazzone quello che vide lo sguardo di Bassanio posarsi per la prima volta sul volto della bella Porzia.
Dunque, come vedete, la pioggia è spesso messaggera di fortunati eventi.
E forse per questo, nell'antica Roma, Terenzio amava scrivere le sue opere proprio quando il cielo accennava a diventare grigio e tutto prendeva come tinta il bianco ed il nero.
Chissà, magari aspettava che fosse la sua arte a colorire quel cielo.
Lo stesso cielo colorato che vi ha accolto nella nostra Camelot, milady