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Vecchio 06-02-2014, 01.21.10   #688
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
La gente, poco a poco, cominciò a riempire i posti a sedere dell'ippodromo.
In breve, a dispetto di quanto avessero previsto le autorità al corrente del duello, la popolazione era accorsa in gran numero per assistere a quell'evento.
Clio, nonostante i suoi doveri ed ideali, dentro di sé ben sapeva che Karel era fra la folla a guardarla.
Ma riconoscerlo in quella calca era cosa davvero difficile.
Due occhi però fissavano il bel capitano del re.
Occhi chiari, di una giovanissima adolescente.
Si muoveva incuriosita fra gli spettatori e più di una volta quel suo sguardo candido si era posato su Clio.
Aveva un velo attorno al capo, tenuto fermo da un piccolo cappellino e solo il suo giovane volto restava scoperto.
Indossava un lungo abitino blu, stretto in vita da una cintura.
L'espressione era seria, ma lo sguardo tradiva smarrimento.
Eppure sembrava non aver timore di quella ressa, dove ognuno cercava di accaparrarsi i posti migliori per assistere al duello.
E finalmente, annunciati dal vivace mormorio della folla, arrivarono i mercenari.
Gufo fece il suo ingresso trionfale e subito cercò con lo sguardo Clio.
La vide e con un cenno del capo la salutò.
“Ci si rivede, dunque.” Disse alla ragazza con un ghigno stampato sul volto. “Oggi è il gran giorno. Al di là di tutto, vi rammento la mia piccola scommessa, mio bel capitano. Cercate dunque di non uscire troppo malconcia da questo duello.”
Koim lo raggiunse e con lui vi era anche Guisgard.
“Vi presento il mio campione, capitano.” Fece Gufo, indicando poi quel cavaliere a Clio.
“Ehi, un momento...” mormorò Guisgard “... come sarebbe a dire capitano?”
“Ti presento lady Clio...” sorridendo lo Scarlatto “... capitano dei soldati del re.”
“Vuoi dire...” stupito il cavaliere.
“Si.” Annuì il mercenario. “E' il tuo avversario.”
“Vuoi scherzare?” Fissandolo Guisgard.
“Credi che abbia la faccia di chi scherza, idiota?” Sbottò Gufo.
Il cavaliere allora scoppiò a ridere.
“Cosa diavolo hai da ridere?” Guardandolo il mercenario.
“Questa è bella!” Esclamò divertito Guisgard.
Gufo continuava a fissarlo.
“Vuoi dunque che io mi batta con lei?” Fece il cavaliere.
“Già.” Mormorò Gufo.
“Tu devi essere pazzo!” Esclamò Guigard. “Si, proprio pazzo! Completamente pazzo!” E riprese a ridere.
“Poche storie, cane!” Ringhiò il mercenario. “Preparati a batterti con lei!”
“Io non combatterò mai contro una ragazza.” Sentenziò il cavaliere. “Neanche per tutto l'oro del mondo.”
“Sei il mio schiavo, rammentalo!” Gridò lo Scarlatto.
“Se questo è l'unico modo che hai trovato” mormorò Guisgard “per tentare di portartela a letto, beh, devi avere un bel po' di problemi allora.”
“Estrai la spada e battiti con lei, lurido bastardo!” Ordinò il mercenario.
“Avrei una mezza idea su come usare la mia spada ora...” guardandolo negli occhi Guisgard.
“Canaglia!” Colpendolo al volto Gufo.
Guisgard, allora, si toccò la guancia colpita e portò la mano sull'elsa della sua spada.
Koim e gli altri mercenari subito lo circondarono, puntandogli contro le loro spade.
“Battiti tu con me, maledetto...” con tono di sfida Guisgard a Gufo “... uno contro uno, da uomo a uomo... senza i tuoi leccapiedi a difenderti...”
“Un giorno ti ucciderò, cane...” con astio il mercenario.
“Potrebbe non essere tanto facile...” replicò Guisgard.
"Allontanatevi da lui..." comandò Gufo ai suoi.
Questi obbedirono e subito Guisgard, estratta la spada, si lanciò verso lo Scarlatto.
Il mercenario però fu lesto a prendere la sua spada, bloccando il colpo del cavaliere.
"Sei solo un folle" ridendo Gufo "se pensi di potermi uccidere..."
E i due restarono così, spada contro spada, ciascuno con gli occhi in quelli dell'altro.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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