Gli uomini di Clio, così, intervennero per sedare lo scontro tra Guisgard e Gufo Scarlatto.
“Statene fuori” disse ai soldati il mercenario “e lasciate a noi risolvere le nostre faccende.”
“Messere...” intervenendo il Maresciallo di Campo “... vi rammento che siete stato voi a proporre questo duello. Dunque se esso non avverrà la responsabilità sarà solo vostra. E naturalmente sarete proclamato sconfitto.”
“Il duello si terrà!” Sentenziò Gufo. “Avanti, canaglia! Battiti con lei!” Rivolgendosi poi a Guisgard. “Non vuoi più riscattare la tua libertà? Ti senti in grado di rifiutare il denaro che ti ho offerto?”
“E sia...” annuì Guisgard “... mi batterò con questa ragazzina...” disse con tono fermo “... e tu rammenta il nostro accordo... se sopravvivo voglio due Taddei, indipendentemente dall'esito del duello...”
“Gufo Scarlatto ha una sola parola.” Mormorò il mercenario. “Ora battiti con lei.”
Intanto la folla assisteva divertita a quella scena surreale.
Ma tra gli spettatori continuava a muoversi quella giovane ragazza dagli occhi chiari.
Ora sembrava un animale in gabbia, tradendo una sorta di agitazione soffusa.
Forse la spaventava l'idea di dover assistere ad uno scontro armato fra due sfidanti.
Il Maresciallo di Campo chiamò allora a sé i due contendenti.
“Nessuno perirà fra voi...” fissando Guisgard e Clio “... per ordine del senatore Bool questo duello non sarà mortale. Terminerà infatti al primo sangue. Il primo fra voi che ferirà l'altro avrà vinto la contesa. Potete cominciare.”
Guisgard allora estrasse la spada e guardò Clio.
“Cominciamo e finiamola presto con questa farsa...” mormorò, puntando la lama contro il bel volto di lei.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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