Così fu sancito l'esito del duello.
Il pubblicò restò sorpreso però da ciò che aveva visto ed un fitto mormorio manifestò la delusione della folla per il gesto dello schiavo.
“Capitano...” avvicinandosi Astin a Clio “... no, non sono riuscito a riconoscere sua altezza tra la folla...”
Ma alcune grida attirarono l'attenzione dei militari.
“Canaglia!” Urlò Gufo a Guisgard. “Lurido maiale! Ti farò pentire ti esserti preso gioco di me!”
“Smetti di gridarmi nelle orecchie...” con indifferenza il cavaliere, mentre era intento a fasciarsi la mano ferita con un lembo della sua camicia “... sei più fastidioso del bruciore causatomi da questo graffio...”
Gufo allora si voltò verso Clio.
“Io non prenderò ordini da nessuno!” Con rabbia il mercenario. “Sono qui per combattere e non per farmi insultare da una ragazza!”
Ma in quello stesso momento qualcosa distrasse Clio.
Si voltò verso la folla, forse per cercare di nuovo gli occhi di Karen.
Ma vide altri occhi.
Quelli azzurri ed enigmatici della giovane ragazza intravista poco prima del duello.
Ora però quegli occhi le apparivano freddi.
La ragazza allora fissò anche lei il capitano della Guardia Reale.
Ed un ghigno si mostrò sul suo giovane volto.
Poi si avvicinò ad una delle torce che segnalavano i posti del pubblico e la prese.
Infine, con un gesto rapido e improvviso, appiccò con essa il fuoco ai suoi vestiti.
In un momento fu avvolta dalle fiamme e un attimo dopo una terribile esplosione scosse gran parte dell'ippodromo.