Altea fissava quel misterioso ritratto.
Il giovane raffigurato aveva profondi occhi neri e un'espressione corrucciata.
I lunghi capelli neri incorniciavano quel suo volto pallido ed inquieto, con lo sguardo che sembrava vagare lontano, in un punto indefinito oltre l'orizzonte dipinto.
Ma qualcosa, proprio in quel momento, gelò il sangue dell'avventuriera.
Un grido, grottesco e brutale, simile ad un verso d'agonia emesso da una fiera selvaggia, echeggiò nel castello.
Poi solo silenzio.
Irreale, profondo ed assoluto.
Un silenzio rotto, poco dopo, solo dal suono di un campanellino.
Era il segnale che il pranzo stava per essere servito nella sala detta del Torrione.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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