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Vecchio 17-02-2014, 01.48.19   #6
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Questa storia del vigneto si può collegare al cosiddetto “Ciclo dei mestieri di Amore”.
E uno dei mestieri che più simboleggia messer Amore è proprio quello del contadino...

Si narra che un giorno un potente re giurò a se stesso di non permettere mai che l'amore raggiungesse il suo regno.
Istruì così i suoi figli a non credere alle lusinghe di questo sentimento, ma a preferire invece unioni molto più redditizie.
E preparò per ciascuno di loro un matrimonio di convenienza con le figlie dei più potenti baroni del regno.
Ma proprio uno dei suoi figli, innamoratosi di una popolana, rifiutò il matrimonio combinato da suo padre e giurò di non prendere come moglie nessuna donna che non fosse la sua amata.
Il re, allora, adirato lo fece rinchiudere nella torre del suo palazzo.
E il giovane, avvertendo la mancanza della sua amata popolana, cominciò a soffrire di malinconia e tristezza, arrivando ad invocare addirittura la morte.
Ogni notte pregava Amore di mostrargli almeno in sogno il volto della sua bella, così da attutire la sofferenza.
Giunse poi il giorno dei matrimoni combinati tra i figli del re e le figlie dei nobili baroni.
E per celebrarli a dovere il sovrano proclamò una sontuosa festa.
Ma nel bel mezzo dei preparativi, a corte apparve un contadino.
“Maestà...” disse questi “... per celebrare a dovere questo giorno, ho piantato in un luogo segreto del tuo reame una meravigliosa pianta.”
“Di che pianta si tratta?” Chiese incuriosito il re. “E perchè mai è così preziosa?”
“Perchè i suoi frutti” rispose il contadino “hanno un valore inestimabile.”
“E com'è possibile?” Incuriosito il re.
“Perchè all'oro dai tanto valore?” Domandò il contadino.
“Perchè esso dura per sempre, a differenza di tutti gli altri metalli!” Esclamò il re.
“Ebbene, io ti dico” fece il contadino “che i semi di quella pianta sono eterni e mai seccheranno.”
“Voglio quella pianta!” Disse il sovrano.
“Apparterrà, con i suoi frutti, solo a colui che riuscirà a trovarla.” E detto ciò il contadino andò via.
Il re, allora, chiamò i migliori del suo regno, tra baroni e cavalieri, per cercare quella pianta.
E visto che si trattava di una pianta così preziosa, tutti cominciarono a setacciare i giardini di corte, quelli dei palazzi più belli e persino le nobili tenute di caccia del re, dove sorgevano i fiori e le piante più belle e profumate.
Ma di quella meravigliosa piante non si trovarono tracce.
Ossessionato dai suoi frutti, il sovrano allora impose una ricompensa pur di trovarla.
“A chiunque troverà quella pianta” proclamò “sarà dato tutto ciò che desidera! Foss'anche una parte del mio regno!”
Il figlio incarcerato, allora, udito ciò, chiese al re suo padre di poter anch'egli cercare quella pianta.
E vedendolo così determinato, il sovrano acconsentì.
Il giovane, così, cominciò la sua ricerca.
Ma mentre tutti continuavano a setacciare i giardini e i campi più belli del regno, lui cercò quella pianta altrove.
Nelle campagne lontane, in mezzo ai rovi, ai fiori di campo e alle erbe incolte, riuscendo, dopo innumerevoli fatiche, finalmente a trovarla.
Colse allora alcuni dei suoi meravigliosi frutti e li portò al cospetto del re.
“Come hai fatto a trovare la pianta, figlio?” Incredulo il re.
“Perchè, padre mio, essa, avendo frutti eterni, non può che essere l'Amore, quello Vero.” Rispose il giovane. “E proprio come io ho trovato il mio amore non fra le nobili dame, ma tra le semplici popolane, anche quella pianta ho deciso di cercarla tra i campi incolti e poco battuti. Perchè, padre mio, l'amore è proprio simile ad una pianta. Ma non una pianta spuntata in un raffinato e curato giardino di corte, dove tutti si aspettano di trovarla. Ma germogliata invece spontanea, inattesa, in un campo abbandonato e lontano da tutti. Una simile pianta, credimi, cresce forte e robusta, senza soffrire mai né freddo, né caldo.” E accanto a lui vi era la sua bellissima e amata popolana.
Il re allora, vedendo tutto ciò, capì la sua grande follia e permise a quel suo figlio di poter sposare la donna amata.
E mai più in quel reame ci furono dettami e leggi contro l'amore.




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