“I verità” disse Daizer ad Elisabeth “ieri sera siamo stati in chiesa e dopo la messa siamo ritornati qui nella locanda... vi siete stesa e come la sera precedente siete crollata subito...” prese anche lui una mela “... le mele di questa regione” masticandone un po' “sono davvero fantastiche e assaggiandone una anche io vi passerà ogni sospetto che voglia farvi addormentare...” le fece l'occhiolino “... allora, ditemi...” tornando serio “... avete sognato ancora, vero? Eh, immagino dovremo seguire gli indizi che avete visto dormendo...” guardò verso la bambina addormentata “... si, meglio lasciarla riposare qui... su, andiamo a vedere questo cimitero...”
Lasciarono così la locanda e si diressero verso la fine del villaggio, dove sorgeva il suo piccolo cimitero.
Vi erano varie lapidi.
La maggior parte si presentava in buono stato.
Alcune però apparivano danneggiate ed altre addirittura senza nome.
“Ebbene...” fece il contrabbandiere “... vi ho seguito... ho dato retta alla vostra sensibilità nel sognare... ed ora? Come facciamo a trovare la tomba in questione?”