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Vecchio 22-02-2014, 01.43.10   #880
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Guisgard rise di gusto a quelle parole di Clio.
“Eh...” disse scuotendo la testa “... sapete, io ho una certa reputazione e se davvero dovessi qualcosa ad una donna... ops, perdonate... volevo dire... ad una donna con un'uniforme, beh, non so... ma forse la mia autostima potrebbe risentirne... e poi, se davvero mi detestate a tal punto, forse vi conviene che torni ad essere un sottoposto di Gufo Scarlatto... così, tentando nuovamente la fuga, magari lui troverà il modo di farmi la pelle... e sentendo voi, forse, non sarà cosa assai complicata...” rise di nuovo “... però, pensandoci, l'idea di essere riscattato da voi, potrebbe essere molto interessante... in pratica finirei per cambiare un padrone rozzo ed antipatico con una padrona invece bella e raffinata, sebbene fredda come una notte d'Inverno...” la guardò con fare scanzonato “... su, non fate quella faccia... non sono il vostro tipo, lo so... a differenza di qualcun altro...” le fece l'occhiolino, per poi cominciare a canticchiare.
Intanto il gruppo procedeva verso il Palazzo Reale.
Ma proprio in quel momento qualcuno si avvicinò a loro.
“Sir Guisgard...” fece Fraven “... vi hanno trovato... sono vostri amici, vero? Vi aiuteranno a sfuggire ai cattivi che vi stanno cercando, è così?”
Guisgard sorrise nel vederlo.
“Certo, piccolo...” accarezzandogli la testa “... ora mi porteranno in un posto sicuro.”
“Quando mi insegnerete a tirare di spada?” Chiese il bambino.
“Hai portato la tua spada come ti avevo detto?”
“Eccola!” Esclamò il piccolo, mostrando la sua spada di legno.
Il cavaliere, allora, con gesto rapido ed improvviso la prese dalla mano del bambino.
“Prima lezione...” facendola poi oscillare sotto gli occhi di Fraven “... mai abbassare la guardia... impugnare la propria spada per un cavaliere deve essere la cosa più naturale del mondo... la spada è come un uccellino...”
“Un uccellino?” Ripetè il bambino.
“Si...” annuì Guisgard “... se la tieni troppo stretta, soffoca... troppo poco, invece, vola via...” e ridò la spada di legno al ragazzino “... chiaro?”
“Si, sir!” Con gli occhi luminosi il piccolo.
“Ora torna a casa.” Mormorò il cavaliere.
“Domani mi insegnerete ancora, sir?” Chiese il bambino.
“Non avere troppa fretta...” ridendo il cavaliere “... una lezione per volta... su, torna a casa ora... altrimenti tua madre si preoccuperà... vai, su.”
Il piccolo ringraziò il cavaliere, salutò lui e Clio, per poi correre verso casa.
Il gruppo riprese a camminare e poco dopo giunse davanti al palazzo del re.
Ma qui trovò qualcuno ad attenderlo.
“Bene bene...” ridendo Gufo Scarlatto, accompagnato da alcuni dei suoi e da due concubine “... forse vi ho davvero sottovalutata...” rivolgendosi a Clio “... si, davvero, visto che avete ritrovato il mio schiavo in pochissimo tempo...” estrasse la spada e la fece dondolare davanti alla ragazza “... i miei complimenti, milady... ora sarò lieto di rispettare il nostro accordo... dopo che avrò dato la giusta punizione a questo fuggitivo, naturalmente...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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