Disattivato
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Annuii a Gufo Scarlatto, con gli occhi fermi nei suoi.
"Bene, la spedizione partirà domattina..." dissi semplicemente, per poi girarmi "Andiamo soldati..".
Non degnai d'uno sguardo Guisgard, se era troppo altezzoso per accettare l'aiuto che gli veniva offerto, erano affari suoi. Io la mia parte l'avevo fatta, se al posto di ridermi in faccia avesse chinato la cresta, non sarebbe stato costretto a subire le angherie di Gufo Scarlatto. Per quanto mi riguardava, se l'era voluto.
Non potevo certo biasimarlo, anche io avrei sopportato qualunque situazione pur di non dover dire grazie a nessuno.
Ma ero certa che avrebbe rimpianto amaramente di non aver accettato la mia offerta di libertà. Pensava persino che lo volessi tenere per me.
Questo significava una cosa sola: non mi aveva ascoltato. Avevo detto chiaramente che lo avrei liberato perché un cavaliere non può essere fatto schiavo.
Ma probabilmente gli faceva comodo pensare così.
Ripensai a Fraven, pensava davvero che mostrare ad un ragazzino come si tiene in mano una spada possa fare di lui un cavaliere? Se fosse così semplice lo farebbero tutti.
Mi augurai vivamente che il piccolo seguisse le mie indicazioni così, con impegno e dedizione, sarebbe davvero diventato un cavaliere.
Congedai i miei soldati, per poi salire le scale che portavano al piano nobile.
Un flebile raggio di sole colpì la finestra, costringendomi a guardare la bellezza lussureggiante del giardino, avvolta nella calda luce del tramonto.
Era tardi ormai, ancora poche ore e il giorno avrebbe lasciato posto alla sera.
Quella sera.
“Presto sarà l'alba...” fece lui “... e sarà giorno... ma ci sarò anche io domani ad assistere al tuo duello... se cercherai i miei occhi fra la folla, allora li riconoscerai... sta tranquilla, sarò prudente e nessuno potrà vedermi...” la fissò e sorrise “... quanto sei bella, Clio...” sospirò “... perderei la testa non solo per i tuoi occhi azzurri come il cielo, ma per ognuna di quelle tue cicatrici...” rise appena “... sei bella come la pioggia inclemente di questi giorni, che cela forme e colori, lasciando al cuore l'immaginazione per fantasticarci su...” le accarezzò dolcemente i capelli “... si dice che Amore adoperi delle frecce per le sue imprese... ma a te è servita una spada per trafiggermi il cuore...” il suo sorriso svanì ed i suoi occhi penetrarono ancor più in quelli di lei “... voglio sposarti...” mormorò “... si, sposarti... domani sera, lontano da tutti e da tutto... si, domani, dopo quel duello... così capirai quanto io mi fidi di te... di te e della tua abilità... così che tu non possa più dubitare che non ti vorrei diversa da ciò che sei, Clio...” ed un caldo bacio consacrò quelle parole d'amore.
Per quanto ci provassi, non riuscivo a pensare ad altro. Se solo non gli avessi detto nulla del duello. Se solo non fossi andata da lui quella sera, sarebbe sano e salvo.
Certo, forse staremmo ancora tenendo per noi i sentimenti. Ma avrei preferito saperlo salvo e indifferente, che innamorato e in fin di vita.
C'era un unico posto dove avrei voluto essere.
In poco tempo, raggiunsi la stanza dove giaceva Karel.
Salutai i soldati di guardia, raccomandando loro di non abbandonare le loro posizioni, ed entrai.
Filtrava a malapena un fascio di luce, ma potevo vedere chiaramente il suo viso.
Trattenere le lacrime sembrava un'impresa impossibile.
Mi inginocchiai accanto al letto, stringendo la sua mano, così pallida e fredda.
Era terribile sentirsi impotente. Tutto ciò che potevo fare era pregare, e pregai in silenzio per lungo tempo, portando di tanto in tanto la sua mano alle labbra per un breve istante.
Finchè capii, forse c'era qualcosa che potevo fare. Avrei dovuto farlo dal primo momento.
Un voto.
Un voto è molto più forte e potente di una preghiera. Troppo comodo chiedere senza dare nulla in cambio.
Sguainai la spada e la appoggiai sul bordo del letto.
"Salvatelo.." mormorai, pianissimo "E io rinuncerò a quest'uniforme, a questa spada che sono parte di me.. combatterò solo in caso di necessità.." restai a fissare il suo bellissimo viso "Preferisco essere una semplice donna e averti con me, che essere il miglior soldato di questo regno ma non vedere più i tuoi occhi.. ma se non è questo che volete, se c'è altro che posso offrirvi, allora mostratemi la via... sono pronta a fare qualunque cosa per salvarlo..." strinsi la mano "Ti prego.." mormorai tra le lacrime "Ti prego apri gli occhi.. ti prego torna da me...".
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