Disattivato
Registrazione: 16-09-2012
Residenza: Mediolanvm
Messaggi: 8,176
|
Non ebbi nemmeno il tempo di respirare. I miei uomini! I miei uomini!
Maledetti mercenari! Stupidi, idioti senatori. Il sangue dei miei uomini era sulle loro mani, e l'avrebbero pagata cara.
Non avevo più forza. Non riuscii ad impedire che mi prendessero.
Cosa stava dicendo quel cane? Non sentivo, il dolore era forte.
Sentivo gli occhi chiudersi.
No, Clio.. non adesso, non adesso... avanti, avanti un ultimo sforzo...
Ero sfinita, ma riuscii a tenere gli occhi aperti. Sentii la camicia strapparsi, il mio speciale corsetto in bella vista.
Respiravo a fatica, ma dovevo resistere. Li contai, erano troppi, non sarei mai riuscita a batterli, in queste condizioni, poi, men che meno.
In dieci contro uno, che gentiluomini.
Ah, ma se pensavano di avermi in pugno si sbagliavano di grosso. L'animale ferito è il più pericoloso, mi diceva sempre Forterios.
Avanti, Clio.. non puoi cedere adesso, non adesso... concentrati, concentrati, un ultimo sforzo, l'ultimo.. non hai tempo, non hai tempo, devi agire ora..
Già, ma come? Mi tenevano in tre, e io ero sfinita.
Ragiona, avanti ragiona... uno è dietro che ti tiene i capelli con una mano e la vita con l'altra, gli altri sono alla tua destra e alla tua sinistra, cosa stringono? Non sentire le ferite, avanti, le prese.. dove ti tengono? Le braccia, una mano sulla spalla, l'altra sull'avambraccio.. ragiona, ragiona... l'ultima mossa, avanti, avanti..
Cercai di concentrarmi, di ascoltare quella imperiosa parte di me. Non avevo tempo.
Dovevo scappare, ma come? Guardai la piccola strada in cui eravamo, in cerca di un segno. E lo vidi.
Il cavallo di Kastor era legato svoltato l'angolo, gli uomini avevano preso il mio e i loro, che ora giacevano in una pozza di sangue, ma non il suo, non serviva, vedevo il muso del bel baio fare capolino dalla strada laterale.
Una speranza. A cavallo potevo farcela.
Cosa stai aspettando? Avanti! Ancora uno sforzo, ancora uno sforzo.. dovesse costarti la vita... non ti toccheranno mai.. mai...
I miei occhi vuoti e distanti si accesero di un nuovo fuoco.
Quello dietro, ti è troppo vicino... devi fare in modo che si stacchi da te.. Devi essere rapida, non devono fare in tempo a reagire...
Mentre quelli erano impegnati a ridere, lanciai indietro la testa con tutta la forza che avevo, insieme alla gamba, facendogli perdere l'equilibrio.
Gli altri, avanti.. gli altri, non c'è tempo.. sono in troppi.. l'ultima presa, a terra, portali a terra e corri.. forza!
Strinsi i denti per non sentire il dolore, cercai di concentrarmi solo su di loro.
Agganciai la gamba di quello alla mia destra con la mia, mi abbassai facendolo cadere mentre con una veloce rotazione mi portavo dietro l'altro, che era attaccato al mio braccio.
Il tutto in un istante.
Non ci pensai nemmeno ed iniziai a correre, non sentendo le grida disperate delle mie gambe, dovevo solo raggiungere il cavallo. Era vicino.
Loro erano a piedi, avevano ucciso i cavalli dei miei uomini, e il mio amato Ercole.
Montai in groppa al baio e lo spronai al galoppo tra le strette vie.
I mercenari non conoscevano la città, e io cambiai più volte direzione per far perdere le mie tracce
Mi aggrappai al cavallo, il corpo riposava, ma gli occhi di tanto in tanto si chiudevano.
Dovevo raggiungere il palazzo, dovevo farcela. Non sarebbero mai entrati lì.
Poi c'era Nestos, mi avrebbe curato.
Avanti Clio, ti dovevi proprio fare qualche nuova cicatrice, eh.. Che bel regalo di nozze..
Risi, e quella risata liberatoria mi diede l'ultima riserva di forza.
Entrai al Palazzo Reale da un ingresso laterale, il più vicino.
Cavalcai nei giardini, e il mio stato mal si confaceva a quello lussureggiante delle aiuole con piante esotiche e bellissime.
Raggiunsi a fatica il Palazzo vero e proprio. I miei uomini sorvegliavano ogni porta.
Smontai da cavallo, e dovetti appoggiarmi a lui per non cadere.
"Grazie amico mio..." dissi con gli occhi rivolti al cielo, accarezzando dolcemente il bel muso dell'animale, mentre trattenevo a stento le lacrime pensando a Kastor "Mi hai salvato ancora una volta.. non temere.. mi prenderò io cura di lui..".
Salii i gradini marmorei e mi avvicinai agli uomini di guardia. Ero ancora mezza nuda.
"La..." ansimai "La giubba, soldato... dammela, per favore..." coprendomi con un braccio. Presi un profondo respiro, le gambe cedevano. La testa girava.
Ma ero sempre il Capitano.
"Quello è il mio cavallo, adesso.. pensateci voi.. Avvisate Astin che servono rinforzi.. i mercenari sono incontrollati, hanno aggredito me in dieci, e hanno ucciso i miei uomini.. sono dei fuorilegge.." mi aggrappai ad uno dei miei "Nestos.. portatemi da Nestos..".
Ma era troppo. Avevo chiesto al mio corpo molto più di quanto potesse sopportare.
Così, nella sontuosa sicurezza del Palazzo Reale, lontano dagli orrori che avvenivano in quel povero quartiere, crollai.
Sul pavimento in marmo decorato, che stavo sporcando col mio sangue, crollai.
Cercai di aggrapparmi al soldato che era con me, e mi lasciai andare.
Ero tranquilla, nonostante tutto, non mi avevano toccato, e solo questo contava.
Poi, tutto divenne buio.
|