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Vecchio 03-03-2014, 01.05.23   #975
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Bool aveva in mano la lettera che il messaggero di Gufo Scarlatto aveva portato al Senato, quando uno dei funzionari giunse da lui.
“Allora...” disse il Senatore Supremo “... cosa c'è?”
“Senatore...” fece il funzionario “... sono stati trovati coloro che hanno salvato diversi civili dagli sciacalli e dai mercenari di Gufo...”
“Pensavo fossero stati i nostri soldati.” Fissandolo Bool.
“No, eccellenza...” scuotendo il capo il funzionario “... si tratta di avventurieri...”
“Avventurieri?” Ripetè Bool.
“Si, eccellenza...” annuì il funzionario “... sinceramente non sappiamo dire se si tratti di uomini d'arme o lestofanti... fatto sta che grazie a loro molta gente ora è salva e con loro anche una chiesa che rischiava di essere saccheggiata dai mercenari...”
“Allora devo incontrare quegli uomini subito.” Alzandosi dal suo seggio il senatore.
“Ma, eccellenza...” mormorò il funzionario “... non siamo ancora certi di chi siano davvero... come detto, potrebbero essere anche dei fuorilegge...”
“Hanno salvato persone innocenti” replicò Bool “e persino una chiesa da un saccheggio... il mio ruolo mi impone di andare da loro e mostrare la mia riconoscenza.” E fece cenno al funzionario di condurlo da quegli uomini.
Intanto, nell'androne della piccola caserma di fronte al Senato, quegli uomini conversavano allegramente fra loro.
“La libertà” disse Guisgard “ha il sapore più dolce che ci sia. Non trovate, amici miei?”
“Ben detto!” Esclamò uno dei suoi. “Soprattutto se ora ci permette di indossare giubbe di velluto, cappelli piumati ed elmi luccicanti!”
Risero tutti.
“Perchè mai ci fanno attendere così tanto, Guisgard?” Chiese un altro di quelli.
“Ma è chiaro, amici miei.” Fece il cavaliere. “Per ringraziarci e magari ricompensarci a dovere.” Rise ancora.
“Col denaro forse?”
“Certo!” Annuì Guisgard. “Con cosa allora!”
“Magari con qualche bella donna...” borbottò uno di quelli che erano con lui.
“Sciocco!” Intervenne un altro. “Col denaro potrai avere tutte le donne del mondo!”
Risero di nuovo.
Ma proprio in quel momento arrivò un funzionario e chiese di essere seguito.
Li portò allora in una grande sala marmorea, dove trovarono ad attenderli il Senatore Supremo Bool.
Questi li fissò uno ad uno e poi sorrise.
“Mi è stato riferito ciò che avete fatto e come vi siete battuti contro i nemici di questa città.” Rivolgendosi a loro Bool. “C'è solo una parola per definire il vostro operato... eroico. E' eroico ciò che avete fatto.”
“Eroico?” Ripetè Guisgard. “Dite pure... epico!” E rise insieme ai suoi.
“Sicuramente.” Annuendo il senatore.
Ma proprio in quel momento fu annunciato qualcuno.
Era il padre di Clio.
Questi si avvicinò a Bool, lo salutò con rispetto, per chiedere poi notizie di sua figlia.
Bool allora diede all'ex militare la lettera portata dal messaggero di Gufo.
“Carogne...” dopo averla letta l'ex capitano “... che il diavolo se li porti quei mercenari...”
“Ci sarebbero state altre vittime” mormorò Bool “se a difendere la città non ci fossero stati questi temerari.” Indicando Guisgard ed i suoi compagni.
Il padre di Clio si voltò a fissarli, scrutando con attenzione il volto di ognuno di loro.
“Un momento!” Esclamò nel guardare Guisgard. “Questo lo conosco! Era in vendita al mercato degli schiavi tempo fa!” Indicando proprio il cavaliere che se ne stava fra i suoi compagni.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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