Clio, in balia dei suoi pensieri, era sempre in quella cella umida e semibuia.
Poco dopo, però, sentì ancora dei passi.
Era il carceriere.
L'uomo portò alla ragazza un po' di minestra calda e dell'acqua fresca.
Prese poi qualcosa dalla giubba.
“Ho anche una mela...” tirandola attraverso le grate “... l'ho presa di nascosto, nessuno mi ha visto... mangiatela, è dolce...” annuì “... non temete, tra breve credo proprio che la vostra prigionia terminerà... gli uomini di Gufo hanno portato qualcuno... è il messaggero del Senato, giunto qui per trattare la vostra liberazione... ma ora mangiate, bisognerà che siate in forma quando lascerete questo posto...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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