Mi svegliai inquieta e turbata da quei incubi confusi e surreali.
All’ improvviso, le mie orecchie percepirono cantare il “cavaliere” Flees.
Il suo canto non era male, ma avrebbe, in ogni caso, avuto bisogno di varie lezioni da un menestrello.
Poi, alla mente mi tornarono le parole di sua madre Isolde e il Fiore Azzurro. Se pensava che io fossi così ingenua e stupida da darglielo, si sbagliava di grosso! Io sono piu’ astuta ed intelligente di quanto non sembri.
Scommetto che mi ha assegnato questa missione perché le hanno riferito che io sono la Chiave del Fiore Azzurro della Tylesia. Sennò, non avrebbe mai incaricato una semplice mortale di una cosa del genere. Ne ero sicura!
Comunque, avrei preferito rimanere maledetta o morire pur di non dargli un tesoro tanto prezioso, sacro e potente fatto da Dio stesso.
Mi avvicinai a Fless e sbeffeggiandolo gli dissi: “Volete piantarla con questo strazio e con questa lira!?!...Chi pensate di essere?...Orfeo, per caso?”.