“La più grande difficoltà” disse Guisgard sotto quella piccola finestra, in modo che Clio potesse sentirlo “che Orfeo incontrò nel discendere il Regno delle Ombre non fu l'oscurità o i demoni guardiani...” guardò i due mercenari completamente in balia del vino “... ma convincere Euridice a fidarsi di lui e a seguirlo... infatti le ombre, perso il ricordo della luce e della vita, smarriscono anche i ricordi... e lui le chiese solo di seguire il suo canto, la sua voce... quella stessa voce che era riuscita a conquistare per sé il cuore di lei...”
Il cavaliere estrasse allora qualcosa da una tasca.
Era una piccola ma affilata lima, ricavata dalla molla di un carillon e nascosta in una vecchia moneta.
Bastava tirare le due estremità della moneta ed estrarre la lima per poterla poi utilizzare.
“Se ad Orfeo fosse bastata una moneta per riscattare la sua Euridice” fece Guisgard “allora tutto sarebbe stato molto più semplice...” lanciò la moneta attraverso le sbarre delle finestra, facendola cadere nella cella di Clio “... conservatela con cura, come la lampada che Aladino lasciò alla principessa come pegno...” sorrise “... non simboleggerà l'amore, ma la libertà si...”