Ai miei occhi apparve una scena raccappricciante...il letto stracciato per creare la fune per calarsi, la corda con cui avevo legato Elvet rotta..eppure era una corda robusta, e quei pochi mobili a terra capovolti.
Mi guardavo attorno attonita e pensierosa..."Per fare tutto ciò ci vuole una forza straordinaria, quasi brutale e bestiale..." la mia mente andò a quel giorno quando nel maniero gettai la rosa e quell'uomo rovesciò tavolo e sedie e rabbrividii.."se Elvet avesse una tale forza...sarebbe stato in grado di rompere quella catena da solo..non capisco".
Udii delle voci nel cortile, era un borghese a parlare e comandava la caccia alla "belva"...scossi il capo.."Signore mio...ho forse sbagliato? Ma come posso darla vinta al Male?".
Presi un lenzuolo e sopra misi i pezzi di corda e il lenzuolo rotto e lo legai come a creare un fagotto e lo misi sotto il letto, l'unico mobile non rovesciato, presi un altro lenzuolo e misi a posto ciò che fu distrutto.
Con tutta la mia forza cercai di rialzare i mobili...ero esausta..mi guardai attorno..almeno non avremmo destato sospetti.
Uscii dalla stanza e arrivata al pianterreno chiamai il locandiere..."Vi ringrazio..non riesco a capire, spero solo a mio marito non sia successo qualcosa ma noto siete tutti intenti a cercare una belva che forse nemmeno esiste e non ad aiutarmi a capire cosa è successo a mio marito" dissi indifferentemente per non destare sospetti, diedi all'uomo delle monete per pagare, sentivo le voci esaltate delle persone e deglutii "Prenderò pure il cavallo di mio marito...gentilmente potete dirmi dove porta la strada vicino al cortile e come posso raggiungerla?"