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Vecchio 10-03-2014, 01.03.58   #1040
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
“I mercenari” disse Guisgard a Clio, col suo solito sorriso irriverente ed impudente “non fanno ragionamenti tanto sottili. Anzi, davanti ad una bella donna ragionano ancor meno.” Rise appena. “I vostri abiti mi servono perchè in questa particolare situazione, diciamo, l'abito può fare il monaco e ciò che si vede, o meglio che si vedrà, può ingannare.” Si voltò e finalmente la vide con indosso quell'abito. “Beh...” fissandola “... devo dire che visto indossato quell'abito fa un certo effetto...” cominciò a slacciarsi il mantello “... e temo che un malanno non sia la cosa peggiore che potrà capitarvi se i vostri carcerieri poseranno i loro occhi su di voi...” fece passare poi il mantello attraverso le sbarre, dandolo alla ragazza “... copritevi... vi terrà al caldo ed anche al sicuro da eventuali tentazioni che potrebbero cogliere i nostri simpatici mercenari...” sorrise “... ora vado, altrimenti potrebbero insospettirsi... carceriere!” Chiamando l'uomo che era ancora nel corridoio.
Fece per andarsene, ma si fermò improvvisamente.
“Ah...” prendendo qualcosa dalla giubba “... anche se non sono il vostro tipo, sono pur sempre un gentiluomo...” porgendole una rosa rosa tra le sbarre “... con quell'abito ci vuole un degno fiore... la rosa rosa simboleggia, per chi legge il linguaggio dei fiori, la grazia... ma potrebbe esservi utile anche per qualche altra cosa... chissà... fossi in voi la conserverei con cura...” facendole l'occhiolino.
Arrivò il carceriere.
“I miei omaggi, milady...” con un vistoso inchino Guisgard a Clio “... mi raccomando, sorvegliatela bene... è molto preziosa... specie con quel vestito.” Rivolgendosi poi al carceriere.
Ed andò via canticchiando.
Il carceriere allora tornò a sedersi sullo sgabello davanti alle sbarre, fissando di tanto in tanto la bella prigioniera.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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