Altea lasciò così la locanda e poi il borgo, penetrando ancora una volta nella sterminata e misteriosa foresta.
Ormai il crepuscolo aveva avvolto ogni cosa, rendendola incerta e mutevole, più prossima al mondo degli spiriti notturni che alle concezioni umane.
E con passo lento, ma inesorabile, poco dopo la sera cominciò a celare quel mondo col suo manto fatto di tenebre e misteri.
Ad un tratto però, l'avventuriera udì dei rumori.
Prima deboli e lontani, poi man mano più forti e vicini.
E sentì una voce, come se qualcuno mormorasse qualcosa.
Riconobbe quella voce: era quella di Elvet.
Il giovane uomo si trovava nascosto dietro un albero, raccolto attorno alle sue ginocchia per difendersi dal freddo.
I suoi vestiti erano infatti strappati in più punti.