Clio lasciò cadere quel petalo di rosa nella scodella del carceriere ed attese.
Passarono diversi minuti, tutti scanditi dalle risate insopportabili dei due mercenari e dalle note dell'ocarina di Guisgard che suonava alla notte.
All'improvviso il carceriere si svegliò, si abbandonò ad un lungo sbadiglio, borbottando qualcosa di incomprensibile e poi cercò con la mano la sua scodella.
E una volta afferrata fece poi colare nella sua gola quanto restava di quel liquore.
Pochi attimi e cadde pesantemente addormentato.
Il sonnifero aveva fatto subito effetto.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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