"Le vostre intenzioni non oso immaginarle. Ma, comunque, voi non mi fate ne caldo ne freddo!....Non mi fate alcuna paura!....Ed adesso, se non vi dispiace, vado a pescare e vi lascio alle vostre risate!" e finito di parlare, con leggerezza mi tuffai nell' acqua cristallina di quel laghetto.
Pur essendo un semplice laghetto, esso era profondo quanto un pozzo ed era ricolmo di piccoli e gustosi persici. Incominciai ad inseguirli come un pescecane o un delfino.
Ne mangiai ben tre di pesci e quando finì di cenare, notai sul fondo del profondissimo laghetto un' enorme e levigata pietra a forma di trono. Sarebbe stata perfetta per dormirci durante la notte.
Decisi di risalire in superficie, portando dietro qualche pesce da dare a quello scocciatore di cavaliere. Dopotutto, anche se lo trovavo insopportabile ed insensibile, mi faceva molta pena.
Lo vidi sotto il getto di una delle tre cascatelle. Gli lanciai addosso i due pesci e gli ordinai con tono freddo e da militare: "Mangiate!".