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Vecchio 25-03-2014, 02.15.26   #1190
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
“Si, capitano.” Disse Astin a Clio, mentre i due si dirigevano verso la mensa. “Gli uomini da voi scelti per la spedizione sono stati avvertiti e domani saranno pronti a partire. Sono i migliori su cui la Guardia Reale possa contare in questo momento.”
Ma più si avvicinavano al cortile della mensa, più sentivano risate, voci e rumori vari.
“Sembra che si stiano divertendo non poco nella mensa...” mormorò Astin.
E quando i due furono nel cortile che precedeva la mensa cominciarono ad udire anche voci di donne.
“Donne?” Stupito Astin. “Ma com'è possibile? I soldati sanno bene che in caserma non sono ammesse donne!”
Così i due militari entrarono nel refettorio, trovandosi davanti ad uno spettacolo inaspettato.
Le tavole erano imbandite con varie leccornie, ma soprattutto con vino, birra e liquori vari.
Ovunque vi erano soldati in evidente stato di ebrezza e tutti con accanto una o due ragazze dagli abiti succinti e i modi disinibiti.
Al centro della sala, in mezzo ad alcune di quelle ragazze, che provenivano tutte dalla casa di piacere di madama Layl e impegnato a giocare con quattro soldati, si trovava un cavaliere che i nostri lettori hanno imparato a conoscere nelle pagine precedenti.
“Tocca a voi, messere...” disse uno dei soldati al cavaliere.
“Serve un due...” agitando nella mano i dadi Guisgard “... per tirare un due andrei a prendere a calci anche Belzebù all'Inferno se necessario...”
“Vi rammento che il piatto ora è di cento Taddei...” ridendo un altro di quei soldati “... perciò o tirate fuori dal cilindro un doppio uno, oppure uscirete da qui senza neanche le mutande!”
“Posso darvi la mia in tal caso, cavaliere...” avvicinandosi a Guisgard una di quelle ragazze “... intendevo la biancheria...” sorridendo con fare provocante.
“Pensavo che una ragazza come te” sorridendole Guisgard “indossasse solo indumenti strettamente necessari...” facendole l'occhiolino.
“Siete proprio un buontempone, cavaliere!” Divertita lei. “Accettate o meno la mia proposta?”
“Per ora” fece Guisgard “mi contenterò della buona fortuna che tu mi porterai... su, soffia sui dadi...”
La ragazza sorrise di nuovo e soffiò sui due dadi che il cavaliere teneva in mano.
Lui allora li lanciò sul tavolo, davanti a tutti.
“Due!” Esclamò. “Che colpo fenomenale!”
“Che fortuna sfacciata!” Sbottò uno degli altri giocatori.
“La fortuna non c'entra nulla!” Ridendo Guisgard, accaparrandosi le monete dal piatto. “Altro giro, ragazzi?”
“Non merito un premio per avervi fatto vincere, cavaliere?” Abbracciandolo la ragazza.
“Beh...” fissandola divertito lui “... ora che ho un bel gruzzolo posso permettermi qualche pazza spesa... magari potrei comprarti della biancheria di pizzo, di quella che indossano le gran dame a corte, bellezza...”
“In verità” con malizia lei “io non indosso mai biancheria, cavaliere...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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