“Io direi di usare l'idea suggeritaci da quel cavaliere ad Afravalone.” Disse Borel. “Quella cioè in cui voi” rivolgendosi a Clio “impersonerete la moglie di Gufo.”
“E lui che fine avrà fatto?” Chiese Ertosis.
“Beh...” mormorò Borel “... possiamo dire che è morto... caduto durante una campagna e che dunque la sua carismatica eredità ci ha portati ad eleggere come capo la sua vedova... cosa ne dite?”
“Potrebbe funzionare...” fece Porturos “... del resto il nostro capitano è una donna fuori dal comune in fatto di armi e battaglie.”
Giunsero così alla locanda.
E qui qualcosa attirò subito la loro attenzione.
Era un vecchio scudo appeso sul porticato, che il vento faceva cigolare.
E sopra vi erano scritte queste parole:
“Giostra cavalleresca di Sopacus.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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