Posteg non era più un ragazzo.
Una vita di stenti ed il duro lavoro lo avevano reso scarno, emaciato, dall'aspetto stanco e l'aria mesta.
I suoi occhi erano però vivi.
Vivi di Fede.
“Io...” disse ad Altea “... io voglio solo tranquillizzare la città...”
“E come, stupido idiota?” Ridendo uno dei cavalieri. “Raccontandoci i tuoi sogni del cavolo?”
Risero tutti.
“Sono sogni premonitori!” Replicò Posteg. “Perchè non volete capirlo?”
Ma tutti lo derisero ancora.
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
|