“Non sono un cavaliere, madama...” disse Posteg ad Altea “... sono solo un umile guardiano di cavalli... e quei cavalieri non capiscono nulla... i miei sogni aiuteranno tutta la città...” chinò il capo “... ecco, io ho sognato... ho sognato un cavaliere che giungeva qui per dare la caccia al cinghiale...”
“Posteg...” arrivando Older e scuotendo il capo “... non bastano gli insulti che ogni giorno ti prendi da quei cavalieri e dalla gente di questa città? Su, ora smetti di tediare lady Altea con le tue storie.”
“Ma l'Arciduca...”
“Smettila, ora.” Lo interruppe Older. “Basta con questa storia.”
“Non capite neanche voi...” replicò Posteg “... il cavaliere che ho sognato sono certo fosse l'Arciduca!”
“Torna al tuo lavoro ora.” Disse Older.
E a capo chino Posteg si allontanò.
“Perdonatelo, milady...” rivolgendosi poi l'anziano ad Altea “... è un bravo uomo, ma un po' tonto... tempo fa, quando la bestia apparve in queste terre, andammo dal Gastaldo per chiedere l'intervento dell'Arciduca, senza però avere mai risposta... e il povero Posteg, nella sua ingenuità, è rimasto colpito da questa cosa. Ma non giungerà nessuno da Capomazda a salvarci. I sogni di Posteg sono solo le fantasticherie di una mente sciocca.”
E a pochi passi da loro, nascosto dietro un muro, Posteg aveva udito tutto.
Restò là in silenzio per qualche altro istante, per poi andare via.