Posteg restò quasi incredulo a quelle parole di Altea.
Sembrava che il suo sogno si stesse davvero per realizzare.
E ad un tratto il rumore di cavalli e alcune voci lontane si udirono nella piazza, facendo destare subito tutti i presenti.
Anche la sacerdotessa pagana smise in quel momento di parlare e come tutti si voltò verso quei rumori e quelle voci.
“Il duca...” gridò qualcuno tra la folla “... il duca è qui con il suo seguito!”
E finalmente, nella strada davanti alla piazza, apparvero dei cavalieri con i loro destrieri.
Una muta di cani abbaiava al seguito di quella nobile compagnia, mentre un alto e vistoso stendardo sventolava alla testa di quel piccolo corteo.
“E' lo stendardo di San Marco di Saggesia...” fissando quei cavalieri che si avvicinavano Older “... colui che guida quella nobile compagnia è il duca Gvin de' Anton, signore di San Marco di Saggesia...” si voltò verso Posteg “... ci sei andato vicino con i tuoi sogni, mio folle e visionario amico... San Marco di Saggesia è un ducato confinante con Capomazda...”
Poco dopo il duca Gvin ed i suoi uomini raggiunsero la folla e tutti salutarono quel nobile guerriero.
Era un uomo dai capelli chiari, di robusta corporatura, il volto austero ed il portamento rude, ma fiero.
Ed una benda nera copriva il occhio sinistro.