Il duca Gvin si voltò verso Altea.
“Si, pensi bene, bellezza...” disse guardandola tutta con attenzione “... e ho sentito che per la giostra ci sono anche delle madrine disponibili per i vari campioni partecipanti... stando così le cose, tu devi per forza essere la regina delle madrine...” rise appena.
“Milord...” avvicinandosi a lui gli organizzatori della giostra “... è un onore per la nostra città la vostra presenza in mezzo a noi oggi...”
“Sono qui per uccidere quella bestia” fece il duca “ed avere così il diritto di impugnare il premio... la spada dei Taddei sarà mia!” Aggiunse con fare sicuro.
Ed a quelle parole tutti esultarono.
“Viva il duca Gvin!” Gridarono alcuni.
“Viva il nostro liberatore!” Urlarono altri.
Posteg intanto era corso via.
“Io ho sognato il duca di Capomazda...” ansimando fra sé “... lui veniva a salvarci, non altri... lui solo... ed io credo in ciò che ho sognato!”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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