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Vecchio 15-04-2014, 19.12.19   #1418
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Guisgard ed i suoi compagni di viaggio proseguirono lungo il loro cammino.
Arrivarono a Sant'Agata di Gothya, dove Adamo e suo figlio Afiel salutarono e si divisero dagli altri due.
“Che Dio vi assista, amici.” Disse Adamo a Guisgard e ad Aust.
Così, il cavaliere ed il cantore, lasciata la strada che conduceva a Sant'Agata di Gothya, presero la direzione verso il monte Aburn, alle cui pendici sorgeva Solpacus.
“Dove siamo diretti?” Chiese Aust a Guisgard.
“Al castello di lord Corsionne.” Rispose questi. “Si trova tra Sant'Agata di Gothya e Solpacus. E' un vecchio amico di mio zio e ci darà ospitalità.”
I due, allora, accelerarono il passo, fino a superare del tutto le terre di Sant'Agata di Gothya.
Galopparono attraverso la foresta folta e lussureggiante, sotto un tempo che diveniva sempre più inquieto, fino a quando cominciò a piovere.
Alla fine, i due avvistarono il castello di lord Corsionne.
Era una costruzione antica e poderosa, dislocata su più livelli attorno ad un alto e largo dongione di origine Longobarda.
Poi, l'architettura Normanna, una volta conquistata la regione, aveva realizzato quel sontuoso maniero, degno ora di essere la dimora di uno dei nobili più importanti del reame.
Guisgard suonò il corno più volte, fino a quando da una delle torri risposero col medesimo suono.
Il castello aprì così le sue porte e Guisgard e Aust furono fatti entrare.
“Signorino Guisgard!” Nel rivederlo il vecchio servitore di lord Corsionne.
“Afro!” Abbracciandolo il cavaliere. “Comunque non credo che valga più questo tuo modo di rivolgerti a me! Non sono più quel ragazzino che rincorrevi per tutto il castello!” Rise. “Lord Corsionne dov'è?”
“Venite...” e lo condusse in una grande sala “... aspettate qui... il padrone arriverà presto.” Ed uscì.
Guisgard attese allora il nobile girovagando per la sala, fino a quando si fermò davanti al ritratto di una bellissima ragazza.
Aveva la carnagione chiara, i capelli lunghi e chiari, lo sguardo luminoso, ingentilito sotto palpebre languidi e perfette.
Era abbigliata come le ricche dame borghesi di Sygma, mentre il suo meraviglioso profilo sembrava legarsi alla perfezione con i riflessi ed i bagliori racchiusi dall'azzurro del cielo e dal verde delle colline.

“E' ormai l'alba...” sussurrò lui “... forse dovrei riportarvi a casa o la vostra balia mi brontolerà...” sorrise.
“O forse” sorridendo anche lei “sarò io ad essere brontolata da vostro zio, visto che vi ho sottratto all'addestramento mattutino...”
“Affatto.” Disse lui. “In verità tra poco cominceranno le solite operazioni che ogni giorno interessano la caserma. Saluteremo la bandiera di Capomazda e poi quella di Sygma e tutto il resto.”
“Ma se non abbiamo dormito stanotte.” Fece lei. “Io ora potrò riposare un pochino, ma voi invece dovrete correre in caserma.”
“Mi sento vispo e forte come un grillo.” Ridendo appena lui. "Potrei, non so... scalare torri, accoppare draghi, salvare dame... anzi, una in particolare."
“Amore...” piano, quasi sottovoce lei.
“Dunque sarò prontissimo per ogni compito che dovrò svolgere oggi e...” si arrestò di colpo “... come... come avete detto?”
Lei sorrise.
“Ripetetelo...”
Lei lo guardò.
“Ripetilo, ti prego...”
“Pensavo non l'avessi sentito...”
“Ripetilo...”
“Amore...”

“Se avessi saputo del tuo arrivo” all'improvviso una voce alle spalle di Guisgard, destandolo da quel ricordo “avrei dato ordine di toglierlo.”
“E' un quadro bellissimo, milord...” voltandosi Guisgard “... sarebbe un peccato toglierlo... come state, signore?”
“Bene, ragazzo mio.” Disse Corsionne. “E tu?”
“Bene, grazie a Dio.” Annuendo il cavaliere.
E tornarono a fissare entrambi quel ritratto.




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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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