La fresca luce del mattino irradiava quel boschetto, filtrando tra la fitta vegetazione e le nuvole che cominciavano ad addensarsi nel cielo.
La voce del bosco era desta, vivace, animata dal canto degli uccelli e dal lieve fruscio del vento tra le foglie che lente vibravano sui rami.
Quel rumore udito da Altea però si faceva sempre più nitido e vicino.
Anche Cruz, legato ad un albero poco più indietro, innervosito da un calpestio sul terreno, lasciò sfuggirsi un agitato nitrito.
Poi dei passi.
Come se qualcuno si stesse avvicinando, muovendosi furtivo tra le piante.
Ad un tratto, voltandosi, Altea vide due occhi scuri che la fissavano.
Erano di una ragazza che se ne stava immobile a guardarla tra gli alberi.
“Chi...” disse piano “... chi siete voi? E cosa ci fate qui tutta sola? Non avete forse paura della bestia?”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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