A quelle parole di Clio ognuno dei suoi compagni annuì, felice che il proprio comandante avesse preso la decisione di dare la caccia a quell'animale così temuto.
Erano uomini d'armi, attratti dall'avventura e dalla competizione, indifferenti al pericolo ed ambiziosi di voler provare il loro valore ad ogni occasione.
“Si...” disse Nestos alla ragazza “... ogni essere vivente è vulnerabile ad un qualche veleno, anche se per trovarne uno efficace bisognerebbe sapere almeno la stazza di quell'animale.”
“Beh, dopotutto è un cinghiale” fece Porturos “e dunque grosso modo non dovrebbe essere difficile immaginarne le dimensioni. In questo caso pare sia un bel po' più grande della media, ma sempre un cinghiale resta.”
“Magari” intervenne Ertosis “basterà preparare un tipo di veleno adatto ad uccidere o stordire un cinghiale, utilizzandone però una dose doppia o tripla. Insomma, che stenta un toro.”
“Si, credo sia la soluzione più semplice.” Annuì Nestos.
“Che mi prenda un colpo!” Esclamò all'improvviso Gvin, che aveva assistito a quella scena. “Si, un colpo folgorante se ho mai veduto prima d'ora una donna parlare e comportarsi come voi!” Fissando Clio. “Ho uomini al mio servizio da molto tempo, ma da nessuno di loro mi aspetterei tanta competenza e sangue freddo in una simile questione!” Sorrise guardando la ragazza. “Cosa siete voi? Una sorta di Amazzone? Una principessa guerriera o qualcosa di simile?” Rise. “Lasciatemi indovinare... siete qui anche voi per via di quella spada, vero? La spada dei Taddei. Ho indovinato, giusto?” Rise. “Comunque” aggiunse “la storia che quella bestia sappia scegliersi le prede non regge... è solo un caso che abbia assalito perlopiù donne e fanciulli... forse perchè sono loro che attraversano più spesso la foresta, per raccogliere frutti o per giocare.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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