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Vecchio 24-04-2014, 20.02.49   #1521
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
La situazione era tesa.
Altea, davanti a quella folla, tra cui anche Clio ed i suoi compagni, decise di verificare quanto quel cinghiale morto potesse essere forte.
Conficcò allora la spada nelle sue carni con tutto il vigore che possedeva.
La spada, un po' a fatica, penetrò la pelliccia e poi le carni di quel cinghiale, fino a fermarsi contro l'osso del collo di quell'animale.
“Bah...” disse seccato uno dei cavalieri che avevano ucciso il cinghiale “... questo cosa dovrebbe significare? Nessun animale è invulnerabile alle armi! Le numerose cicatrice di questo cinghiale testimoniano che è stato colpito diverse volte in passato! Probabilmente aveva una resistenza non comune, visto anche la sua notevole stazza!”
“Ha ragione il mio amico!” Sbottò un altro di quei cavalieri. “Dopotutto lo abbiamo ucciso con gli aculei messi nella fossa!” Si avvicinò ad Altea e la spinse via dalla sua spada. “E ora sono stanco di questi giochetti! Questa donna vuole solo offuscare il nostro successo!”
“Forse sei abituato a trattare con delle sgualdrine” afferrando all'improvviso qualcuno il braccio di quel cavaliere “e per questo non sai comportarti in presenza di una dama!” Stringendogli con forza il braccio Gvin. “E se proprio vuoi saperlo anche io ho delle perplessità. Non pretenderete certo che si accetti di buon grado il vostro racconto, vero?”
“Il...” ansimò il cavaliere “... il... braccio... rischiate di... spezzarmelo...”
“Vuoi che ti lasci, gaglioffo?” Fissandolo Gvin. “Prima però dovrai chiedere scusa a questa dama.”
“Chiedo...” mormorò il cavaliere “... chiedo scusa...”
“Non ho sentito.” Fece Gvin.
“Chiedo...” ripetè il cavaliere “... chiedo scusa...”
“Non riesco a sentirti.” Ancora Gvin.
“Chiedo scusa!” Urlò il cavaliere.
“Così va meglio.” Lasciandogli il braccio Gvin.
In quel momento, accompagnato da Older, arrivò Enar che subito si avvicinò al cinghiale per controllarlo.
“Allora...” rivolgendosi Gvin al pastore “... voi siete l'unico ad aver visto bene la bestia... credete che sia questo cinghiale?”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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