Osservavo i vari oggetti nella stanza e mi decisi a prendere un biglietto piegato e aperto dallo scrittoio, riconobbi lo stemma inciso..era quello dei Taddei.
Lo aprii e mi sedetti allo scrittoio a leggere, il mio animo iniziò a farsi cupo...tutto era partito da li..la mia partenza dalla tenuta ad Afravalone con Tyssen e il nano Gyen per arrivarre fino all' Abate Nicola e tutto parlava di ciò che lady Consell narrava nella sua missiva che l' Abate ignorò dando la colpa di ciò che accadeva in quella famiglia al loro comportamento....ricordai il racconto di Tyssen e di quella sua amica, lo ripeteva sempre e lo disse pure all' Abate.."
il nonno della sua amica raccomandava di stare lontano da quella famiglia e di non accasarsi con uno di loro perchè su di loro pendeva la Gioia dei Taddei..che portava tristezza ed angoscia". Come quel giorno, nel mio palazzo, avvertii un senso di angoscia e rabbrividii ma mia madre diceva sempre era una credenza, una superstizione..era di questo che parlava lady Consell? E perchè era preoccupata cosi tanto di ciò che avveniva non solo nel ducato ma pure nel reame....ne avrei parlato con il vescovo, parlane con lady Gertrude era inutile, solo mi chiedevo perchè quella missiva era proprio in questo Palazzo e chi fosse Lord Corcionne, anche se il nome mi ricordava qualcuno..probabilmente tra gli amici di mio padre a Capomazda.
Ad un tratto vidi un flebile raggio di sole sulle carte, guardai fuori...stava albeggiando e non avevo dormito nulla. Presi il biglietto e uscii di stanza e vidi una servitrice raggiungere la mia stanza col vassoio, la fermai ed ella mi disse i tre uomini stavano partendo..dovevo sbrigarmi, eravamo d'accordo mi avrebbero portato a Solpacus e dovevo sapere i nuovi fatti sulla belva, oltre che parlare col vescovo.
Vidi nel vassoio una bellissima rosa screziata...e la presi..Frederik era stato di parola, lo avrei ringraziato, mi preparai in fretta, aprii l'armadio e dovetti indossare uno di quegli abiti ingombranti e uscii non senza prendere la sacca col Libro Ancestrale e nascosi la spada tra le vesti.
Scesi di fretta le scale e vidi i tre uomini, il finto cugino stava conversando con milady e rimasi stupita..solitamente ella non dava tanta confidenza a nessuno, figurarsi a chi conosceva appena.
"Buongiorno" dissi rivolgendomi a loro "scusate il ritardo..ma non ho dormito molto stanotte..sono pronta per venire con voi a Solpacus".
Uscimmo e chiesi di portarmi Cruz e ringraziai Frederik per la rosa, salii in groppa al cavallo e raggiunsi i tre uomini e lady Gertrude.."Eccomi pronta, milady..oggi andrò a farmi confessare dal vescovo di Capomazda e spero voglia accettare il nostro invito, non preoccupatevi per me...mio cugino è un valente cavaliere"..
e pure devo sapere della belva, pensai.