Quelle parole furono tremende. Quello non era un semplice e buon vecchietto, ma un demonio.
Parlava come il diavolo Mefistofele e il demone Lucifero. Era sempre la solita solfa: un qualcosa in cambio dell’ anima o dell’ ombra (come nella storia di un certo Schlemihl) o di alcuni anni della vita terrena.
Intanto, Riccardo mi teneva stretta a sé come se avesse paura di perdermi.
Mi sganciai dal mio amato e puntai la mia croce celtica d’ oro bianco verso l’ anziano. Essa era stata immersa per 5 giorni nell’ acqua santa, 3 giorni nell’ olio sacro e benedetta da Aladiah.
“Vade retro Satana!.....In nome di Dio, Dominus, Iavè, Ădōnāy, Elohim, Allah, Yĕhōwāh, Kýrios ed Aton, non venderemo ciò che c’ è stato donato!” dissi ad alta voce come un esorcista.
Vidi che a quel gesto e a quelle parole il vecchio incominciò a contrarsi, a bestemmiare e a parlare una lingua non di certo umana. La barba e i bianchi capelli dell’ anziano artigiano caddero a terra, la pelle divenne verde e a squame come quella di un serpente, caddero a terra anche gli abiti, il naso divenne due fessure, gli occhi diventarono grandi e di un colore che variava dal giallo ocra al rosso sangue, le pupille divennero verticali e strette, il piede destro diventò uno zoccolo e il piede sinistro una zampa artigliata di gallina.