Elisabeth si lavò e poi andò a letto, dove trovò ad attenderla Daizer.
Lui la prese fra le braccia e seppe scaldare a dovere il corpo di lei.
La notte trascorse così e fu da ristoro per i due coniugi affaticati a causa del viaggio.
L'indomani, quando il Sole tornò a rischiarare il villaggio, svegliandosi i due avvertirono l'agitazione che sembrava correre per le strade.
Scesero allora a fare colazione e qui seppero dalla moglie del locandiere che verso l'alba un fornaio aveva trovato il corpo senza vita di un uomo.
Era stato trafitto da una spada e poi decapitato.
“Si trattava di un uomo alto e robusto, un vero e proprio omone...” disse la locandiera ai due sposi “... ogni sera riportava nella stalla il suo cavallo, ma stanotte deve aver incontrato qualcuno che probabilmente ha cercato di rubargli il palafreno... di qui una rissa e poi la morte dell'omone...” scosse il capo la donna “... eh, in che mondo viviamo...”
“Non si sa chi può essere stato?” Chiese Daizer.
“Come detto” rispose la locandiera “si sarà trattato di un ladro... fatto sta che doveva essere qualcuno di molto forte, visto il modo in cui è riuscito a conciare il povero omone...”
“Già, brutta storia...” mormorò il contrabbandiere “... speriamo solo che questo non renda problematico per noi incontrare il braccio destro del Gastaldo...”
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
|