A quelle parole dure di Clio, Ertosis chinò prima il capo, per poi tornare a sedersi.
Sulla tavola, per un momento, scese un fitto silenzio.
Così come nel resto della locanda.
“Beh...” disse alzandosi Vortex e fissando i clienti di quel posto “... cosa diamine avete da guardare tutti?”
Nessuno più allora osò fissare quel tavolo e a poco a poco la normalità tornò nella sala.
“Invece di litigare fra noi” fece Dort “direi di escogitare un nuovo piano per cercare di uccidere la bestia...”
“Già...” annuì Guisgard dopo aver preso un pezzo di focaccia “... meglio se farò due passi fuori da qui... ho bisogno di aria, così da poter riflettere meglio su cosa ideare...” si alzò “... e sarà meglio anche per voi... senza la mia presenza forse sarete più liberi di riflettere su come agire... vedremo dopo a chi fra noi sarà venuto in mente il piano migliore...” si allontanò dal tavolo ed uscì dalla sala, seguito subito da Astus.
Mime invece restò a tavola a mangiare.
Il cavaliere si diresse verso lo spiazzo antistante la locanda e si sedette su un basso muro di cinta, all'ombra di un faggio.
“Spero che ora sia ritornata la calma qui...” Porturos agli altri seduti intorno al tavolo “... litigare fra noi è la cosa più stupida che si possa fare...”
“Non dovevi aggredirlo così, Ertosis...” disse Borel “... dopotutto gli siamo debitori.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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