Moussarel annuì a quelle parole di Elisabeth.
“E sia...” disse “... mi fiderò di voi... dopotutto sono in debito per ciò che mi avete rivelato... andate... avrete un giorno intero di tempo per visitare il cimitero... al tramonto però dovrete uscire da quel luogo. Intesi?”
Fece allora cenno ai suoi soldati di accompagnare all'uscita i tre.
“Rechiamoci subito al cimitero...” fece Daizer appena usciti dal palazzo “... prima troveremo quella tomba, prima finirà questa strana avventura... però ci occorre qualcosa per scavare... una pala o qualcosa di simile da usare una volta in quel cimitero... venite, c'è una bottega laggiù...” e si diressero verso il negozio indicato da Daizer.
Il contrabbandiere scelse una vanga non troppo grande, così da poterla facilmente nascondere ai soldati che sorvegliavano il cimitero.
“Avete visto come sono stato bravo, cara zia?” Lees ad Elisabeth. “Grazie a me il braccio destro del Gastaldo ci ha ricevuto. Mi dovete un favore dunque...” i due erano rimasti qualche passo indietro dal bancone, dove Daizer stava comprando l'attrezzo scelto per scavare. “Mi piace toccarvi i capelli, sapete?” Sfiorandole ancora una volta i capelli. “Non solo perchè sono morbidi e sensuali... ma perchè mi piace guardarvi negli occhi mentre li sfioro... i vostri occhi che, a differenza delle vostre parole, non nascondono ciò che vi piace... e a voi piace quando vi sfioro... vero, cara zia?”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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