Risi appena a quelle parole del cavaliere.
"Temo che il modo migliore per entrare nelle simpatie del comandante, sia proprio conquistare la fiducia e la stima dei suoi uomini...".
Per poco non sobbalzai: allora non ero pazza!
"Ottimo, allora appena rientreremo da questa passeggiata romantica parleremo con Mime, e vedremo se questa informazione si rivelerà utile.." annuii "Sì, fare da esca l'altra volta ha funzionato.. ma il veleno no.." sospirai "Prego solo di non perdere un altro fratello..".
Risi con lui al ricordo della nostra rocambolesca fuga dal covo dei veri Gufi. Mi limitai ad appoggiarmi al suo braccio alla notizia che qualcuno ci stava seguendo.
Non avevo dubbi nemmeno io, era di certo un tirapiedi di Gvin, era davvero insistente quel tipo.
Mi lasciai condurre docile all'interno della bottega, dove venne ad accoglierci un simpatico vecchietto.
Per poco non scoppiai a ridere nell'ascoltare il racconto di Guisgard.
Una principessa vinta come un banale trofeo? Certo, mi calzava a pennello.
Ammira le eroine: ma senti un po'..
Una volta rimasti soli, fischiai in segno di approvazione.
"Caspita..." mormorai, ridendo "E dimmi, funziona davvero tutto questo? Con le donne, intendo.. è così che cadono ai tuoi piedi quelle che... beh, che non sono in vendita?" sorrisi, maliziosa "Perché con quelle ho visto che te la cavavi bene, ma è troppo facile..".
Ma poi mi accorsi che io stavo ridendo, ma lui era tornato serio. Non stava scherzando.
Lo fissai negli occhi, per poi sorridere "Ti è proprio piaciuto quel bacio eh.." risi appena "Non fai che ricordarmelo!".
Ma poi mi feci seria a mia volta "Quella non ero io.." senza staccare gli occhi dai suoi "Stavo recitando, ricordi? Quando hai avuto davanti la vera me non ti è affatto piaciuta, anzi... Non credere che abbia dimenticato: mi hai riso in faccia, mi hai umiliato davanti a tutta la città, ti sei preso gioco di me... Non fraintendermi.. hai fatto ammenda, non ci sono dubbi, mi hai salvato la vita un paio di volte... non nutro alcun rancore nei tuoi confronti solo... io sono sempre la stessa, non scambiarmi per quella che non sono, che non sarò mai.." .
L'arrivo del vecchietto mi interruppe.
Citazione:
“Eccomi a voi, ragazzi!” Tornando il vecchietto e mostrando loro un bellissimo abito bianco e leggero, impreziosito da seta e argento, con ampi bottoni variegati da gemme di pasta vitrea colorata. “Quest'abito è magico davvero, sapete?”
“Magico dite?” Guardando l'abito Guisgard. “Perchè mai?”
“Perchè con questo indosso” narrò il vecchietto “la tradizione vuole che la regina Giovanna d'Angiò, sovrana di Napoli e regnante di diritto su Cipro e Gerusalemme, incontrasse segretamente il suo amante, il formidabile Gran Siniscalco del regno Niccolò Acciaiuli.”
“Allora fa davvero al caso nostro quest'abito.” Prendo il vestito Guisgard. “E sono certo ti donerà meravigliosamente, piccola.” Guardando Clio.
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"E' davvero un abito bellissimo.." sorrisi ad entrambi "Ma credo che sia un po' troppo prezioso per l'uso che devo farne, lo rovinerei... avrei preferito qualcosa di più semplice e funzionale.... accollato, lana grezza, maniche ampie, decisamente ampio, lo fermerò con una cintura.." sorrisi, con aria di scuse "Mio marito a volte si fa prendere dall'entusiasmo e dimentica la praticità..." mi avvicinai a Guisgard "Tesoro, non fare quella faccia, lo sai che tua moglie è incontentabile... sono certa che il nostro amico saprà come conciliare i nostri desideri.. non è vero?" rivolgendomi cordialmente al vecchietto "Avete un abito come vi ho descritto ma con una storia romantica da raccontare, così da accontentare anche il mio caro marito?".
Sorrisi a Guisgard, possibile che mi stessi addirittura divertendo?
Non era poi così male, le donne erano famose per fare mille capricci. E io non potevo certo mettere l'armatura sotto quel delicato abito adulterino.
E di andare senza coprirmi di ferro non se ne parlava nemmeno, se non avessi avuto l'armatura addosso due notti addietro, altro che cicatrice.