"Oh, so che non l'hai fatto per sdebitarti... ma io sono solita cercare vendetta se qualcuno mi offende.. non l'ho fatto perché mi hai salvato la vita.. ma non ha importanza!" scossi la testa.
Presi l'abito e ringraziai il simpatico vecchietto.
Citazione:
Guisgard pagò e dopo aver gettato un'occhiata all'esterno, per essere certo che non ci fossero altri segugi ad attenderli, uscì con Clio da quella bottega.
“Per le donne serie” rivolgendosi alla sua finta moglie il cavaliere “non funziona proprio così.” Sorridendo ancora. “Voglio dire, non basta prendere loro un bel vestito e raccontare una storia romantica e verosimile... no, per una ragazza seria, come dici tu, di quelle cioè che non sono in vendita, occorre molto altro...” annuendo “... occorrono sogni... e non certo sogni qualsiasi, ma i loro sogni... perchè ogni donna, al di là che si venda o meno, ha dei sogni che sono unici e grazie al Cielo realizzabili. Il difficile per loro sta nel trovare colui in grado di rendere quei sogni appunto realizzabili. E secondo una discreta quantità di poeti, sparsi dall'antichità ai giorni nostri, esiste un solo uomo, per ciascuna donna, in grado di realizzare quei sogni.” Rise appena. “Fortuna che i tuoi non sembrano così complicati, visto questo abito che hai scelto.” Aggiunse divertito.
Era ormai il primo pomeriggio e la città era ancora in festa per le celebrazioni dedicate all'Arcangelo Michele.
Ovunque vi erano giovani festanti, venditori che dai loro banchi scrutavano i passanti in cerca di possibili clienti, pie donne che recitavano litanie dedicate ai Celesti Cori Angelici e saltimbanchi che si destreggiavano tra le viuzze di Solpacus.
“Ripensavo alle tue parole nella bottega...” mormorò poi Guisgard mentre attraversavano la festa “... a quella che sei... a quella che sei veramente senza aver bisogno di fingere o recitare un ruolo...” la fissò “... è forse importante che io sappia come sei davvero? Perchè poi? Se tutto andrà bene e questa maledetta caccia alla bestia terminerà, ripartiremo ognuno per la sua strada e non ci rivedremo più probabilmente...”
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"No, infatti.." replicai, asciutta "Non ha alcuna importanza che tu sappia chi sono, basta che non inizi a trattarmi come una dolce fanciulla, perché mi da sui nervi... questo intendevo dire.." fissandolo negli occhi.
Alzai le spalle "Sei tu che hai detto che volevi entrare nelle mie grazie.." sorrisi.
Nessuno mi guarda in quel modo.. mai.. e io non sono brava a giocare a fare la donna..
"E con quell'abito devo andare a caccia di un mostro, non a ballare... sono incosciente ma non così tanto da starmene lì senza armatura.. che l'ho comprata a fare?" sospirai "Ma hai ragione, i miei desideri sono semplici in questo momento: voglio la testa della bestia, salvare il regno e guarire Karel.." risi "Sciocchezzuole... forse hai ragione tu, la mia vita sarebbe stata più semplice se ambissi unicamente ad abiti e gioielli.. ma sai che noia..".
Ma qualcuno attirò la nostra attenzione.
Sorrisi, e incrociai le braccia.
"Avanti, che aspetti..." risi, guardando Guisgard "Non vorrai mica fallire, e farmi vincere da sola il premio?" sempre ridendo "Chi temerebbe più il grande Gufo Scarlatto se non riuscisse a uccidere una bestia di cartone?". Facendo l'occhiolino al mio finto marito.