“Già...” disse Guisgard a Clio “... visto prima si diceva di dover recitare una parte, ho pensato bene di dare libero sfogo al Gufo Scarlatto che è in me...” sorrise alla ragazza, per poi guardare il ciondolo “... forse è così speciale” fissandola negli occhi “perchè era quello che volevi tu... questo lo rende unico...”
Presero così la strada verso la locanda e durante il tragitto, quasi fosse la cosa più naturale del mondo, lui le prese la mano, tenendola nella sua fino all'arrivo dove gli altri li stavano aspettando.
Entrarono e li trovarono tutti seduti intorno ad un tavolo, con Mime e Vortex impegnati in una gara a chi beveva più vino senza crollare.
“Ehi, finalmente!” Vedendoli arrivare Borel. “Dove eravate finiti?”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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