Quel fischio.
Altea lo aveva udito, o forse credeva.
Magari era solo il vento che soffiava tra i rami e le foglie degli alberi, tra i roveti e la lussureggiante vegetazione che pulsava ovunque.
Poi quei umori.
Ad un tratto, come innervosito da qualcosa, Cruz si imbizzarrì, scalciando e disarcionando alla fine la bella avventuriera che lo montava.
Altea così cadde rovinosamente a terra e vide il suo destriero scappare via, spaventato da chissà cosa, fino a svanire nelle tenebre che sovrane dominavano su quel luogo.
La dama restò così da sola, nel bel mezzo della foresta e senza più neanche una cavalcatura.
Poi di nuovo quel rumore.
Un attimo dopo avvertì anche delle voci.
Prima vaghe, poi sempre più nitide.
“Presto, voi...” disse qualcuno in lontananza “... spostate quei rovi più in là... e voi altri, svelti, portate qui quei dannati rami...”
“Serve altra legna secca, signore?” Chiese un'altra voce.
“No, questa credo andrà benissimo...” rispose la prima voce “... stanotte ci sarà un bel falò a scaldare questa maledetta foresta...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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