“Ah, milady...” disse Mime a Clio, mostrando un'animata soddisfazione “... qualcuno finalmente si è deciso a credermi!” Annuì. “Il fischio sono riuscito a sentirlo una volta... era notte e mi trovavo a camminare da solo dopo una potente bevuta...”
“Immagino...” fece Astus, suscitando le risate degli altri.
“Dicevo...” riprese Mime “... ho udito quel fischio mentre vagavo un po' brillo...”
“Brillo?” Ripetè Porturos. “Diavolo e pretendi di essere credibile?”
“Certo!” Esclamò il rigattiere. “Io posso bere vino senza perdere mai del tutto la lucidità!”
“Ma andiamo...” scuotendo il capo Astus.
“E' vero!” Ribadì Mime.
“Infondo” intervenne Borel “prima ci ha dato dimostrazione di queste sue capacità. Pochi uomini possono tener testa a Vortex quando beve sul serio.”
“Grazie, amico.” Mormorò il rigattiere.
“Continua ciò che stavi dicendo.” Fissandolo Dort.
“Si...” fece Mime “... il fischio... ho udito quel fischio all'improvviso e al momento non vi badai... poi sentii dei fruscii tra la vegetazione... incuriosito allora cercai di capire cosa fosse... e in quel momento la vidi...”
“Cosa?” Chiese Porturos.
“La bestia!” Rispose il rigattiere. “Era buio e vidi solo una grande sagoma muoversi leggera tra le foglie... sembrava come ipnotizzata... era stato quel fischio... si, la bestia obbedisce a quel fischio...”
“Ammesso che sia vero” disse Dort “e comunque sembra averlo udito anche Clio, spiegaci com'era questo fischio.”
“Era simile ad un richiamo...” spiegò Mime “... come quello usato dai cacciatori per gli animali... era suonato con qualche tipo di flauto... ma particolare... per questo ho cercato nei mercati e nelle botteghe flauti dal suono caratteristico...”
“E hai mai trovato un flauto con quel tipo di suono?” Domandò Borel.
“Non ancora, in verità...” scuotendo il capo Mime.
“Una domanda...” fece Ertosis “... diamo per buono che davvero la bestia obbedisca a quel richiamo... ma allora deve esserci qualcuno che fischia nella notte a quel maledetto animale... e chi?”
“Il demonio...” sgranando gli occhi Mime e segnandosi tre volte.
In quel momento Guisgard tornò alla locanda.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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