La giovane suora annuì a quelle parole di Eilonwy e pregò quei viandanti di entrare.
Li condusse così in due cellette separate, dove ciascuno dei due poteva riposare.
“Abbiamo già cenato poco fa io e le mie sorelle” disse la suora “ma vi porterò comunque qualcosa da mangiare.”
“Grazie, sorella.” Sorridendo Riccardo. “Vi siamo grati.” Guardò poi Eilonwy. “Prendete Tisin con voi nella vostra celletta. Vi farà compagnia.” Ed entrò nella sua.
Tisin allora volò nell'altra celletta, quella in cui avrebbero riposato lui e la ragazza.
E guardando dalla piccola finestra, Eilonwy notò un castello che sorgeva non molto lontano dalla cappellina.
In quel momento tornò la suora con del pane ed una ciotola di minestra calda.
Lì infatti l'aria era fredda, nonostante fosse Maggio inoltrato.