“In effetti” disse Tisin ad Eilonwy “questa melodia è cominciata appena sei Riccardo ha smesso di suonare per mettersi a letto. Si, forse avete ragione voi, damigella... magari è una sorta di gara per dimostrare di saper suonare meglio... oppure, chissà, forse davvero qualcuno sta consegnando i suoi sentimenti alle dolci note di questa musica...”
La sera era limpida, silenziosa e malinconica.
Il chiarore delle stelle, vivo e luminoso, sembrava ingentilire e disincantare il perenne manto di quelle tenebre a cui il Cielo pareva aver concesso potestà su tutte le cose.
E su questo sfondo fiabesco e sognante, con la Luna, pallida e mutevole, che a fatica emergeva dalle ultime nuvole d'argento in procinto di dissolversi verso Meridione, si stagliava, simile ad un gigante addormentato, il maniero poco distante dalla cappellina.
E proprio da una delle sue torri qualcuno continuava a suonare quella bellissima e struggente melodia.
“Chi sarà mai a suonare?” Mormorò il merlo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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