Aprii gli occhi..ancora quei sogni, stavolta speravo davvero fossero solo dettati dal mio subconscio e preoccupazione per Thomas.
Mi alzai dal letto pensierosa, fuori era ancora buio e se Thomas fosse ritornato sarebbe venuto da me ad avvisarmi, dalla finestra vidi gli uomini di Gvin giocare a dadi..non avevo altra alternativa, se volevo mio fratello vivo dovevo chiedere aiuto a quell'uomo sperando indietro non volesse poi qualcosa...era furbo, molto furbo e abile.
Oh si..ricordai quella storia letta da poco da cui trarre molte conclusioni.."
Un giovane voleva cacciare un capriolo e si diceva avesse un manto quasi color dell'oro e quindi una preda molto ambita da esporre in bella mostra come un suo trofeo di caccia. La sua bella innamorata, invece, lo supplicava di lasciar perdere quella sua ossessione ed egli glielo promise ma solo per tenerla buona, la tentazione era troppo forte. Per uccidere quel capriolo si fece costruire proprio una freccia d'oro e un giorno lo vide proprio nel giardino del suo palazzo, correva tranquillo ed egli chiamò i suoi uomini e con la balestra in mano, felice di poterlo avere, si mise a rincorrerlo, quando gli fu vicino prese bene la mira e scoccò la freccia al cuore dell'animale. Ma mentre il dardo d'oro si dirigeva verso l'animale egli lo guardò negli occhi e quegli occhi li parvero familiari e trasalii. La freccia d'oro colpì a morte l'animale, il ragazzo lo afferrò e il capriolo si mutò nella sua bella innamorata ed ella riuscì solo a dirgli che era una ninfa del bosco e si era perdutamente innamorata di lui, comune mortale, e morì tra le sue braccia. Su di lui poi ricadde la maledizione del Dio del Bosco, padre della ninfa....."
Certo, quello era un racconto fiabesco, ma spiegava chiaramente come l'uomo a volte possa essere egoista, per dimostrare quanto forte sia è in grado di qualsiasi cosa pagando poi gravi conseguenze..e se a Solpacus qualcuno fosse veramente venuto con l'intento nel cuore di uccidere la belva solo per valore e non per dimostrare il proprio trofeo, ovvero la spada , e di essere stato il migliore...tutto questo sarebbe finito da molto e quelle povere ragazze e innocenti sarebbero stati ancora in vita.
Mi ripresi da quella constatazione e se volevo salvare Thomas allora dovevo cedere, aprii la finestra e uscii nel balcone e chiamai uno degli uomini di Gvin..."Andate a chiamare il Duca e ditegli che lady Altea lo aspetta qui subito, per andare a cercare suo fratello e badate bene di dirgli non per uccidere la bestia ma per salvare suo fratello, e aggiungete di ricordargli che non sono una sprovveduta e nemmeno una dama paurosa e forse dimentica quando trapassai con la mia spada davanti a tutti quel cinghiale e poi andammo soli nella foresta per cercare di dimostrare la verità e pure quando disse uscendo dalla taverna ero una donna coraggiosa".
Stavo per rientrare ma mi accorsi qualcuno cantava sotto, proprio sotto il mio balcone...era Posteg, rimasi sbigottita guardandomi attorno, che gli stava succedendo..sicuramente non avevo ammiratori segreti a Solpacus da mandarlo come cantore a cantarmi una serenata.
Rientrai e mi vestii in fretta, scesi le scale per aspettare il duca e Posteg cantava ancora..."Sveglierete tutto il vicinato" dissi sottovoce "e dovete prepararmi Cruz, devo andare in foresta col duca a cercare Thomas.." ma continuava e mi fermai ad ascoltarlo perplessa.