La caccia e la battaglia sembravano terminate.
Il fuoco continuava ad avvolgere, come un anello incandescente, quell'angolo di foresta, racchiudendo tutti quei guerrieri che apparivano simili a gladiatori nell'arena.
Altea e Gvin con i suoi cavalieri erano giunti sul luogo dello scontro, dove Guisgard, Clio ed i suoi uomini avevano affrontato la misteriosa bestia.
“Si, siamo tutti interi...” disse Borel al suo comandante “... anche Vortex... vero, vecchio mio?”
“Si...” annuendo il vigoroso guerriero “... è solo un graffio alla spalla... ci vuole ben altro per me.”
“E voi, cavaliere?” Borel voltandosi poi verso Guisgard.
“Si, anche io...” mormorò Guisgard, per poi fissare Clio che si era avvicinata a lui “... sto bene, tranquilla...” tenendosi il braccio insanguinato attraverso la giubba “... mi ha preso al braccio quel maledetto animale, ma non credo sia una ferita profonda... e tu? Tu come stai?” Chiese alla sua finta consorte. “Ho sentito le urla dello scontro, poi Dort che diceva agli altri di come sei riuscita a colpire e a ferire la bestia...” la guardava con i suoi occhi chiari che parevano ardere per i bagliori dell'incendio “... sei stata davvero coraggiosa... certo, un po' pazza, ma davvero coraggiosa...” sorrise appena “... anzi, coraggiosa e quasi completamente folle... vedi? Feci bene quel giorno ad Afravalone ad evitare di duellare con te...” fece per ridere, ma una fitta al braccio glielo impedì.
Gli altri, intanto, erano tutti presi dal voler domare l'incendio.
“Ehi, voi altri!” Porturos a Gvin ed ai suoi cavalieri. “Perchè non venite a darci una mano?”
“Aiutateli a domare il fuoco.” Ordinò il duca ai suoi.
“Ah, milady...” Guisgard ad Altea “... vi sono debitore per avermi tirato fuori da quella fossa... il braccio ormai non lo sentivo quasi più... ancora qualche altro istante e sarei finito io nella trappola preparata per quella bestia...” le fece l'occhiolino “... questo mi fa pensare che quel vostro certo astio verso di me si sia un po' appannato.”
“Siete stati fortunati, mercenari...” disse Gvin “... si, davvero fortunati... poteva finire molto peggio... beh, meglio così...”
L'incendio pian piano andava spegnendosi.
“Le vostre ferite” Nestos a Guisgard e a Vortex “non mi sembrano particolarmente preoccupanti. Tuttavia quell'animale potrebbe trasmettere qualche morbo, visto il modo in cui appare immune ai comuni veleni e per questo direi di ritornare tutti a Solpacus per disinfettare e medicare quelle ferite.”
“Si, sono d'accordo.” Annuendo Dort. “Ormai albeggia e più tardi, quando il Sole sarà alto, si potrà ritornare qui e studiare meglio le tracce lasciate da quell'animale. Lady Guamarin è riuscita a ferirla e forse anche in modo serio. Dunque col favore della luce si potranno vedere meglio le tracce di sangue della bestia.”
“Si, buona idea.” Fece Guisgard.
Intanto il Sole era ormai sorto, invadendo la foresta con la sua luce dorata e dissolvendo gli spettri e i misteri della notte appena trascorsa.