Clio e Dort cercarono ancora.
Cercarono tra la brulla vegetazione di quell'angolo di foresta, tra il terriccio variegato, fino alla sponda fangosa di un piccolo stagno.
Dort seguì con lo sguardo il profilo della collinetta e le rocce circostanti.
“Non so...” disse pensieroso “... non credo sia possibile andare oltre... né con un cavallo, né a piedi... siamo giunti ad una sorta di confine di questa parte della foresta...” ma proprio in quel momento si accorse di qualcosa.
Qualcosa che spuntava dal terreno, racchiusa, quasi custodita, da alcuni roveti.
“Capitano, presto!” Chiamando Clio. “C'è qualcosa qua!”
Era un blocco di pietra rozzamente scolpito, di forma vagamente circolare.
Su di esso vi erano stati incisi dei segni, simili a delle lettere però sconosciute.
“E' una qualche antica grafia...” osservando la pietra Dort “... forse un remoto alfabeto pagano, di origine barbarica... purtroppo credo sia indecifrabile per noi...”