Visualizza messaggio singolo
Vecchio 21-05-2014, 03.00.06   #1933
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
Registrazione: 04-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,904
Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Quadro V: I demoni di Solpacus


“Egli esiste, ma nessuno l'ha veduto. Oh, che leggenda si può metter fuori! Soprattutto è una nuova forza che giunge. Ed è proprio questa che ci vuole, è la sia mancanza che si rimpiange.”

(Fedor Dostoevskij, I demoni)


Guisgard fissava Clio mentre lei parlava.
“Già...” disse poi piano “... il salvatore di dame per professione... e se anche fosse? A te cosa importa? Niente...” si avvicinò ancor più a lei. “Hai detto che non dovrei parlare così... così come? Come sto facendo ora?” Avvicinandosi ancora e costringendola quasi contro la porta della camera. “Allora forse non dovrei neanche guardarti così...” la sua mano arrivò a sfiorarle il braccio, per poi salire lungo il collo, fino al viso, accarezzandole piano i capelli e poi con un dito le labbra “... e forse neanche toccarti così...” la sua bocca si chinò quasi su quella di lei.
Ma, ad un tratto, un rumore di passi proveniente dalle scale li destò da quel momento.
E in fondo al pianerottolo apparve Gvin insieme alla figlia del locandiere.
“La stanza di lady Altea è quella sulla destra, milord.” Indicò la ragazza al duca.
Questi allora, con passo deciso, si avviò verso la camera della bella avventuriera.
“Avete perduto qualcosa?” Parandosi davanti a lui Guisgard.
“Toglietevi di mezzo.” Fissandolo Gvin. “Non mi piace chi ficca il naso nei miei affari. Occupatevi dei vostri invece e di vostra moglie.” Indicando Clio che era accanto al cavaliere.
“Non mi pare che lady Altea sia affar vostro.” Con un ghigno di sfida Guisgard.
“Il fatto che siate un noto mercenario” mormorò il duca “non mi tocca minimamente. Non mi fate di certo paura.”
“Ne sono certo...” sorridendo il cavaliere “... dopotutto andate in giro con i vostri tirapiedi sempre a scodinzolarvi dietro...”
“Per voi basto io solo.” Disse Gvin.
“C'è qualche problema, capo?” Uscendo dalla sua camera Vortex ed avvicinandosi a loro.
“No, affatto.” Rispose Guisgard, senza però smettere di guardare Gvin. “Il duca aveva perduto qualcosa e ha creduto bene di cercarla qui. Ma si è sbagliato. Cose che capitano.”
“Io e voi ci troveremo presto...” sostenendo il suo sguardo Gvin.
“Non vedo l'ora.” Fece Guisgard. “Accompagna Guamarin giù...” rivolgendosi poi a Vortex “... gli altri saranno già arrivati... vi raggiungerò tra un momento...”
Gvin, così, girò i tacchi ed andò via.
E Vortex fece lo stesso, scendendo con Clio al pianterreno, dove gli altri li stavano attendendo.
Guisgard allora si avvicinò alla porta della camera di Altea e bussò.
“Milady...” parlando attraverso la porta chiusa “... come state? Non avete nulla da temere, comunque... l'uomo che vi molestava è andato via...”
In quel momento sul pianerottolo arrivò la moglie del locandiere per la pulizia delle stanze.
“Signora...” chiamandola il cavaliere “... credo che lady Altea sia un po' stanca e forse anche provata per gli ultimi accadimenti... portatele qualcosa di caldo in camera.”
“Certo, messere.” Annuì la donna. “Le preparerò una bella tisana e si sentirà subito meglio.”
Guisgard tornò nella camera che divideva con Clio per lavarsi la faccia e prendere il suo mantello.
Nella stanza vi era ancora il profumo delle essenze usate da Clio per il suo bagno ed il letto dove poi lei aveva riposato era ancora sfatto.
E in quel momento un velo d'inquietudine attraversò gli occhi del cavaliere.
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
Guisgard non è connesso