Flees sorrise ad Elisabeth e fissò sua zia uscire nuda dall'acqua e prendere una maschera.
Si avvicinò al giovane nipote e questi chiese che fosse lei a mettergliela sul volto.
E mentre la maga la legava alla sua nuca, il vigoroso nipote cominciò ad accarezzarla tutta, delicatamente.
“Se solo mia madre” disse piano lui “sapesse che ora sono sotto le cure della mia bella zia, si sentirebbe più sollevata...” aggiunse malizioso.
Poi la donna, quasi fuggendo per gioco, ritornò in acqua, restando però in piedi nel mezzo di quella fontana.
E lo chiamò.
Voleva metterlo alla prova.
E Flees non aspettava altro che dimostrare il suo vigore a sua zia.
Entrò anch'egli in acqua e cominciò a lavarla con cura.
Prima inginocchiato ai suoi piedi, poi alzandosi e raccogliendo con le mani l'acqua che faceva scivolare su ogni parte del suo corpo.
Sul capo, sulle spalle, sui seni, sulla schiena, sulle gambe.
Erano nudi e vicinissimi, con i loro corpi che si sfioravano continuamente.
Poi, ad un tratto, dai caldi ed afrodisiaci vapori della vasca, di nuovo prese forma il volto di Isolde.
E vide quella scena, con Elisabeth ed il suo fortunato amante mascherato, entrambi nudi, con lui intento a lavarla con cura, procurandole brividi senza fine.
“Ottimo, sorella...” divertita Isolde che non poteva riconoscere Flees con quella maschera “... vedo che hai un servo tutto per te... e sembra completamente devoto alla tua volontà... i miei complimenti, sorella... ero troppo curiosa di vedere il tuo prescelto...” rise compiaciuta, ignorando del tutto che quello fosse suo figlio Flees.
Ed il giovane cavaliere continuava a far scivolare acqua sul corpo della bella zia.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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