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Vecchio 29-05-2014, 15.24.12   #2139
Clio
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Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
Stare in mezzo ai miei uomini, ridere con loro, riuscì a stemperare la tensione.
Guisgard non sembrava passarsela bene.
Che aveva intenzione di fare? Tenere il muso tutta la sera?
E poi suonò la sua ocarina, e gli altri iniziarono a punzecchiarlo.
Dapprima risi con loro.
Ma poi..
Karel...
Una fitta dolorosa mi attraversò il cuore.
Maledizione, Dort!
Non era colpa sua, non poteva sapere.
Dovrai raccontargli tutto prima o poi.. almeno ti leverai un peso..
Sì, quando avremo un po' di tempo da soli..

Serrai la mascella per nascondere la rabbia, e respirai appena.
Sentivo lo sguardo di Guisgard su di me.
Lo fulminai con lo sguardo e alzai la mia coppa, accennando un sorriso.
Ma come aveva colpito me, quel riferimento al principe aveva colpito anche il finto Gufo.
Iniziò a prendersela con Vortex, stavo per intervenire, quando chiese il vino, e decise di fare la gara.
Ci mancava solo quello.
Si voltò a guardarmi, dopo aver bevuto il primo bicchiere di vino.
Sentivo la tensione impossessarsi di me.
Dovevo fare qualcosa.
Ero stanca, ma sapevo che se mi fossi ritirata in quel momento non avrei avuto pace.
Volevo solo non pensare per un momento.
Mi alzai, senza togliere lo sguardo da Guisgard.
"E' chiaro che non sai come funzionano le cose tra noi, i ragazzi sanno benissimo che possono bere, azzuffarsi, fare ciò che vogliono a patto che questo non intacchi le loro capacità.. e sanno regolarsi.." sorrisi "Ora di domattina, staranno benissimo.. vero gufi?" chiesi, cercando pace nei loro sguardi, invano.
"Ma questo non vale per te..." dissi al cavaliere, con gli occhi nei suoi "Non posso darti ordini, va bene.. ma una cosa è certa.. non voglio un uomo ubriaco nel mio letto.. se quando torno ti trovo ubriaco, pianterò su una terribile scenata di gelosia, e ti mando a dormire con loro.. le mogli lo fanno, no?" voltandomi verso lo spostassimo Trastis.
Ma guai a te se fai una cosa del genere..
"Domani riprenderemo la caccia, se dovete scacciare dei demoni, fatelo stasera.." guardando tutti "Domani, saremo lucidi e pronti per la caccia..".
Per la serie, chi ha orecchie per intendere intenda..
Però lo capivo, il vino era un buon modo per riuscire a non pensare.
Ma io avevo potuto eccedere solo pochissime volte, in cui potevo permettermi di non essere perfettamente lucida, ma non era una di quelle volte.
Anzi!
Avevo solo un modo per liberarmi di tutta quella tensione, pensieri, emozioni.
Lentamente, mi tolsi la giubba, la misi sulla sedia, poi mi sfilai la camicia, restando col corpetto.
Slacciai la cintura della spada, e la posai sul tavolo.
Finii il mio bicchiere in un sorso, e poi raccolsi i capelli sulla nuca.
"Ho decisamente bisogno di fare a botte con qualcuno..." sorrisi.
O rischio di impazzire..
Raggiunsi Dort, mi chinai su di lui, cingendogli il collo con le braccia.
"Ciao bel biondino.. ti va di ballare?" sorrisi al mio amico "E' da un sacco che non ci divertiamo un po'.. O sei troppo gentiluomo per picchiare una donna?" risi.
Da ragazzi, ci allenavamo insieme.
I nostri genitori avevano assoldato lo stesso maestro d'arme, fissato con le tecniche antiche: il mitico maestro Forterios.
Negli anni, ci aveva insegnato l'importanza dell'atletica pesante nell'educazione, aveva persino convinto quelli dell'accademia.
Diceva che nell'antichità era fondamentale.
Ed effettivamente, non sempre si poteva usare la spada.
Così, anno dopo anno, imparavamo insieme, ci allenavamo, tra l'orrore della sua raffinatissima sorella, e gli incitamenti del maestro.
"Avanti.." alzandomi "Via quella camicia, dolcezza.. fammi vedere che sai fare..".
Mi allontanai un poco, nella brughiera, in modo da avere spazio a sufficienza.
L'erba era soffice, l'aria frizzante ed avvolgente.
Sì, combattere con Dort a mani nude era esattamente quello che mi ci voleva.
Tra tutti, era quello che poteva davvero essere mio fratello.
Così simile a me, nella vita, nell'aspetto.
Gli occhi più grandi dei miei, ma chiari anch'essi.
Potevo specchiarmici e vedere me stessa, come fossimo provocatori nell'arena, l'uno lo specchio dell'altro.
Conosceva le mie stesse tecniche, gli stessi colpi, la stessa difesa.
Era come combattere contro me stessa.
Il soldato contro la donna.
Karel contro Guisgard.
La Guardia Reale contro i Gufi Scarlatti.
Clio contro Guàmarin.
Sapevo che il mio amico non si sarebbe tirato indietro.
Clio non è connesso