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Vecchio 02-06-2014, 00.23.28   #2208
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Altea, Rodolfo e Destrus seguirono Older verso il luogo in cui l'anziano uomo aveva visto il carro del locandiere prestato ai mercenari.
Uscirono così dalla città, fino a raggiungere una fitta boscaglia.
Qui, seguendo un sentiero che la tagliava in due, arrivarono ad una locanda, la cui insegna recava la scritta “Grappoloduva”.
E fuori il suo ingresso vi era proprio il carretto del locandiere.
“Ecco il carretto, milady...” disse Older ad Altea, indicando il carretto “... i mercenari alloggiano qui. Non può che essere così, vista la presenza del carretto del locandiere.”



All'interno della locanda, intanto, Clio, dopo che Guisgard era andato via, aveva raggiunto i suoi compagni e con loro riprese a parlare della bestia.
“Si, anche io credo che il luogo in cui si trova quella pietra incisa” disse Dort “sia probabilmente il centro di questo mistero.”
“Aspettate un momento...” fissando il panno insanguinato Borel “... questa minaccia non deve essere presa sottogamba e andare al luogo dove si trova quella pietra potrebbe essere un po' come scavarsi la fossa da soli...”
“In effetti Borel ha ragione...” fece Trastis “... al di là di congetture ed ipotesi, noi ancora non sappiamo con cosa abbiamo a che fare... non dimentichiamo che la bestia era morta e nonostante ciò ci sono stati altri morti...”
“E di quella carcassa sparita” intervenne Porturos. “l'unica cosa rimasta è la questa spada insanguinata...”
In quel momento arrivò il locandiere.
“Buongiorno, signori...” salutandoli con un bel sorriso “... ho appena preparato focacce calde per la colazione. Ho anche del latte appena munto e della frutta fresca.”
“Il latte puoi darlo pure al gatto, amico mio...” mormorò Vortex “... io voglio dell'altro vino e un po' di quelle focacce!” Ridendo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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