“Il Cavaliere Nero” disse Fin Roma ad Eilonwy “non può essere sconfitto, poiché egli è protetto da Amore. Nessun'arma di questo mondo riuscirà mai ad intaccare la sua corazza. Quanto alle persone che soffrono, esse subiscono questo dolore non a causa di quel cavaliere, ma solo di se stesse. Infatti senza Amore non vi è felicità nella vita. Chi pretende di vincolare il proprio Amore con compromessi, adattandolo alla vita invece di adattare essa all'Amore, non conoscerà mai la vera felicità.”
“Mi sembrano parole alquanto irrealizzabili, menestrello...” fece Riccardo “... si, l'Amore è bello ed importante, ma non si può vincolare l'intera vita ad esso. La realtà è diversa dai romanzi.”
Fin lo guardò, per poi sorridere.
“Avete fatto bene, cavaliere, a non sfidare il Cavaliere Nero.”
“Perchè mai?” Fissandolo Riccardo.
“Se non lo capite da solo” rispose Fin “io non posso spiegarvelo.”
“Come fai a conoscere così bene quel cavaliere?” Incuriosito Riccardo. “Sei davvero suo amico?”
“Io sono amico di tutti coloro che credono nell'Amore e lo innalzano al di sopra di tutto.” Svelò Fin.
Ad un tratto si udirono delle voci.
Un attimo dopo sulla strada apparvero delle suore, dirette al loro monastero, che intonavano canti e salmi.
Era infatti il giorno dell'Ascensione in Cielo di Nostro Signore.
Le suore passarono e continuarono il loro cammino, fino a sparire dalla loro vista.
Riccardo allora si voltò indietro, ma Fin Roma non c'era più.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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