Sembrava come un sogno, eppure la percezione che avevano i sensi era incredibilmente reale.
E in quello scenario etereo e mutevole, Guisgard vedeva donne bellissime abbigliate con clamidi che si aggiravano in stanze fatte di nuda pietra incise con segni arcaici ed ognuna aveva la stessa luce che avvolgeva Altea.
“Milady... o sacerdotessa...” disse confuso Guisgard “... io... ma è davvero tutto reale? Forse sto sognando o magari sono stato drogato...” guardandosi intorno “... io sono onorato di tutto questo, ma forse vi sbagliate su di me...” tornando a fissare Altea “... io non credo di essere un predestinato per ciò che dite... non sono riuscito a risolvere la storia della bestia fino ad ora ed il mio tempo qui è finito... come vi ho detto voglio lasciare Solpacus e dimenticare tutti i fatti che vi sono accaduti... sono certo che altri uccideranno la bestia... e mi auguro che possiate ritrovare anche vostro fratello...” aggiunse, per poi tornare a guardarsi intorno, in quell'irreale scenario.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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